Le amministrazioni locali continuano ad attuare gli ordini del governo centrale demolendo le statue religiose all’aperto
di Wu Xishan
Non appena il lockdown per il coronavirus è stato revocato, le amministrazioni locali di tutto il Paese hanno ripreso l’opera di demolizione delle grandi statue religiose all’aperto. A tale scopo, intorno a metà aprile, l’amministrazione della contea di Lin, nella provincia settentrionale dello Shanxi, ha costituito un gruppo speciale composto da rappresentanti del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito (DLFU), dell’Ufficio per la sicurezza pubblica e di altre istituzioni governative. Il primo bersaglio dell’operazione è stato una statua della Guanyin a tre facce situata nelle pertinenze del tempio Yiju.
Il 28 aprile una gru ha rimosso la statua alta 14 metri. La demolizione ha richiesto quattro giorni di lavoro e una spesa di 900mila renminbi (circa 130mila dollari statunitensi), quasi la stessa somma che era stata necessaria per costruirla (oltre 1,1 milioni di renminbi).
Video: la statua della Guanyin a tre facce viene demolita
Un credente del posto ha affermato che il Dipartimento del lavoro del Fronte Unito provinciale e l’Ufficio per gli affari religiosi avevano convocato il segretario del PCC della contea ordinandogli di demolire la statua entro un mese.
Il tempio Guozheng nella città di Datong nello Shanxi aveva speso quasi 500mila renminbi (circa 70mila dollari) per costruire una statua del Bodhisattva Manjushri alta 12,8 metri. Il 20 novembre, alcuni operai assunti dall’amministrazione hanno tagliato la statua in nove parti perché «era più alta di quanto consentito».
Secondo il responsabile del tempio, i funzionari della sede comunale dell’Ufficio per gli affari religiosi e quelli dell’amministrazione del villaggio hanno supervisionato la demolizione, lasciando il sito solo al termine dei lavori. L’uomo ha aggiunto: «In Cina la gente deve sempre obbedire allo Stato».
Un fedele ha commentato sarcasticamente: «La statua di un leader del PCC non sarebbe mai stata demolita perché troppo alta».
Verso le 18 del 6 maggio, nella provincia orientale dello Shandong, alcuni dipendenti dell’amministrazione di Huashan – una municipalità nell’area metropolitana di Jimo – si sono presentati con una gru per demolire una statua della Guanyin alta 9 metri situata nel tempio del Re Dragone.
Un testimone oculare ha riferito a Bitter Winter che la statua era stata costruita con le offerte raccolte dai credenti del posto. L’uomo ha ricordato: «La statua è stata tagliata in più parti, caricata su un autocarro e portata via. Nessuno avrebbe potuto fermarli. Tremavo di rabbia, ma i deboli non possono opporsi ai forti».
Un altro credente angosciato ha aggiunto: «Ci ha molto rattristati vedere la statua ridotta in macerie, ma questo è il modo in cui le cose vengono fatte secondo le regole del Partito Comunista: fanno quello che gli pare e fanno di tutto per controllarci e vietarci di praticare la nostra fede. Veniamo soffocati con furia silenziosa».