Associazione taoista cinese

Uno studio sulla libertà religiosa sotto il regime del PCC porta a concludere che nella Cina comunista non c'è libertà religiosa, anche se gli sforzi per sradicare la religione hanno attraversato fasi differenti e utilizzato strategie diverse

L’impegno del Partito Comunista Cinese per sradicare totalmente le religioni travolge l’antica religione taoista, la statua di Lao Tzu non fa eccezione

Tra il “mercato rosso” delle religioni controllate dal governo e il “mercato nero” dei gruppi religiosi vietati e perseguitati, si inserisce la vasta area del “mercato grigio” che include Chiese e templi che non sono legali, ma che non sono nemmeno esplicitamente vietati come xie jiao nonché diversi altri movimenti religiosi e spirituali

In Cina si parla spesso di religioni “ufficiali” o “controllate dal governo”. Gli organismi religiosi autorizzati dal regime sono cinque e anche la loro libertà viene limitata

Il governo ordina di cambiare l'aspetto dei templi, proibisce i termini religiosi e le cerimonie tradizionali. E alcuni fedeli vengono arrestati

Esistono da generazioni, ma per il governo sono illegali. Per questo i luoghi di culto delle religioni indigene vengono distrutti in tutto il Paese