Sono i campi che hanno sostituito i laojiao, aboliti nel 2013. Gli studiosi ritengono che attualmente vi siano imprigionati un milione e mezzo di detenuti, di cui circa un milione sono uiguri. Sebbene il PCC, e una legge del 2018 che li ha legalizzati nello Xinjiang, li definiscano strutture “educative”, in realtà sono luoghi dove i detenuti sono sottoposti a un regime disumano di lavoro e di indottrinamento, e pure a forti pressioni per costringerli a rinunciare alla propria fede religiosa. Si ha notizia di casi di tortura e di frequenti morti sospette.
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La Cina sta deprogrammando un milione di “estremisti religiosi”
Il campo di “rieducazione” di Yingye’er è gestito come un carcere (video)