Organizzando marce e facendo in modo che i genitori tengano i figli lontano dalla chiesa, il PCC intensifica la campagna contro la religione nelle scuole
Wang Yichi
Il Partito Comunista Cinese (PCC) usa svariati pretesti per sopprimere le religioni. Tramite campagne nazionali altamente pubblicizzate, come quella denominata «pulizia dalle bande criminali e per eliminare il male» o quella finalizzata a reprimere i movimenti religiosi classificati come xie jiao, le autorità tentano di legittimare le proprie azioni sostenendo che le religioni sono pericolose e che la loro soppressione è tanto necessaria per il bene delle persone quanto vitale per il benessere della società. Ma siccome la manipolazione delle menti è più efficace se inizia sin dalla tenera età, le autorità hanno intensificato la lotta contro la religione nelle scuole e nei campus universitari, rendendola una delle priorità massime.
La campagna «pulizia dalle bande criminali e per eliminare il male» entra nelle scuole
Il 4 aprile, uno striscione con scritto «Abbracciate risolutamente il piano strategico del Comitato Centrale del Partito Comunista e del Consiglio di Stato per l’avvio di una battaglia speciale per fare pulizia dalle bande criminali ed eliminare il male» è stato esposto sull’edificio di una scuola elementare nel distretto di Suiyang di Shangqiu, una città nella provincia centrale dell’Henan. Il giorno stesso la scuola ha stabilito che tutti gli studenti e gli insegnanti firmassero un impegno congiunto in cui promettono di «non entrare in luoghi religiosi».
Quasi contemporaneamente la Scuola media n. 2 nella municipalità di Lema, una divisione amministrativa del distretto di Suiyang, ha svolto un’analoga campagna per la firma congiunta.
Uno studente ha detto impotente: «Non sappiamo nemmeno cosa sia la religione. Il preside ha appena detto che non ci sarebbe stato permesso di andarcene finché non avessimo firmato. Prima l’hanno firmata gli insegnanti e poi noi studenti. Quando firmavamo noi studenti, gli insegnanti ci osservavano e ci fotografavano. Non avevamo scelta, dovevamo firmare».
I genitori sono costretti a promettere di tenere i figli lontani dalla religione
Dal 22 marzo al 4 aprile almeno 26 scuole nell’area amministrata dalla città di Lingbao, nell’Henan hanno costretto i genitori degli studenti ad aderire alla campagna contro la religione firmando un impegno in cui promettevano di non permettere ai loro figli di prendere parte ad alcuna attività religiosa e di tenerli lontani da siti religiosi.
Video: Uno striscione per boicottare la religione, firmato dagli studenti delle scuole elementari, è stato affisso su un muro della scuola
Alcuni genitori hanno espresso il loro disappunto per tutto questo. Un genitore cristiano ha affermato che la Costituzione dello Stato prevede espressamente la libertà di credo, ma ai bambini non è permesso credere nella religione o partecipare ad alcuna attività religiosa. Il genitore ha domandato: «Tutto questo non è forse disonesto e ingannevole?».
I dirigenti scolastici organizzano marce per boicottare gli xie jiao
Altre scuole stanno implementando attività antireligiose più creative, è questo il caso di una scuola elementare nella provincia sudorientale dello Jiangxi, che ha organizzato una manifestazione pubblica degli studenti. Il 19 marzo, il preside di un’altra scuola, situata nel borgo di Raobu, nella contea di Poyang, sotto la giurisdizione della città di Shangrao, ha organizzato una manifestazione in cui gli studenti, al suono dei tamburi, ripetevano gli slogan: «Resisti alla superstizione», «Credi nella scienza. Boicotta gli xie jiao» mentre percorrevano le strade cittadine. Inoltre gli studenti distribuivano volantini di propaganda antireligiosa ai passanti.
Quello stesso pomeriggio, anche il preside di un’altra scuola elementare vicina ha fatto partecipare i suoi studenti a una dimostrazione.
Alcuni residenti hanno criticato questo approccio da parte delle scuole e hanno così commentato: «La scuola dovrebbe essere un luogo di studio. Come possono le scuole diventare un fronte della propaganda governativa per boicottare le credenze religiose? Organizzando marce e incoraggiando gli studenti a discriminare la religione sottopongono questi bambini a un intenso indottrinamento».