Alla fine dell’anno scorso la capitale dell’Hubei si preparava ad accogliere un gruppo ispettivo del governo, varando ulteriori misure repressive
di Cai Congxin
In ottobre il Comitato comunale etnico e religioso di Wuhan, la capitale della provincia dell’Hubei, ha pubblicato un documento intitolato Proposta di piano per accogliere l’ispezione “di ritorno” del governo centrale relativa al lavoro religioso. In forza di tale documento, a partire dal 1° novembre sono state ordinate ulteriori campagne di rettifica. L’obiettivo dell’imminente visita di “ritorno” del gruppo ispettivo centrale consisteva nel verificare come le politiche religiose fossero state attuate a livello locale prima di iniziare un nuovo ciclo di repressione.
Il documento elenca 15 adempimenti a carico dei luoghi di culto statali, tra cui l’esposizione della bandiera, la totale proibizione delle pubblicazioni non ufficialmente approvate e il divieto di formazione teologica nei luoghi di culto. Inoltre, per garantire il controllo a lungo termine, il documento prevede l’attuazione di vari sistemi di supervisione tramite l’implementazione di regolari ispezioni e assicurando la responsabilità personale e rendicontabilità dei funzionari dell’amministrazione locale preposti al lavoro religioso.
Il 1° novembre il Comitato etnico e religioso comunale di Wuhan ha convocato un incontro dedicato ai responsabili dei luoghi di culto ufficialmente approvati al fine di discutere dell’attuazione del Piano. Durante l’incontro è stato sottolineato che qualsiasi luogo di culto che accolga minori, stranieri o membri del Partito debba essere immediatamente chiuso.
Il giorno seguente i funzionari hanno ordinato la demolizione della statua della Guanyin che guarda il lago collocata nel tempio di Wuzhu. Il tempio è stato sigillato e dieci giorni dopo la statua è stata distrutta.
L’8 novembre la Commissione municipale per il controllo disciplinare di Wuhan ha diffuso un’ordinanza di chiusura valida per tutti i negozi che vendono articoli buddhisti attorno al famoso tempio Guiyuan, che è anche sede dei capitoli provinciali e municipali della Associazione buddhista cinese. Durante il Capodanno cinese la preghiera nel tempio è considerata uno degli eventi più importanti di Wuhan.
L’11 novembre alcuni funzionari locali hanno fatto irruzione in una chiesa delle Tre Autonomie che aveva ospitato circa 80 fedeli stranieri minacciandone la chiusura se avesse continuato ad accogliere fedeli non cinesi in quanto ciò costituisce una violazione delle norme governative.
Durante le repressioni che hanno preceduto i giochi militari mondiali svoltisi alla fine di ottobre a Wuhan, molti luoghi di culto sono stati chiusi per «mantenere l’ordine». Secondo le informazioni in possesso di Bitter Winter, da marzo a ottobre sono stati demoliti o sigillati almeno 40 luoghi di culto protestanti – tra Chiese domestiche e chiese delle Tre Autonomie – e dieci templi buddhisti e taoisti. Altri luoghi di culto, compresi quelli approvati dallo Stato, come la True Jesus Church hanno subito sistematiche vessazioni.