Un popolare videogioco di Taiwan è stato vietato in Cina per via di una storiella sulla somiglianza tra Xi Jinping e Winnie the Pooh
Massimo Introvigne
Bitter Winter ha dato notizia l’anno scorso della bizzarra messa al bando, in Cina, di Winnie the Pooh, l’amato orsacchiotto di pezza creato dal disegnatore britannico Alan Alexander Milne (1882-1956) e reso ancora più famoso dalla Disney. La ragione del bando risale a una storiella del 2013, secondo cui il presidente Xi Jinping assomiglierebbe a Winnie the Pooh.
La vicenda ha generato sia attenzione sia derisione in tutto il mondo. Ma dopo quasi sei anni, ancora non accenna a scomparire. Nelle ultime settimane, infatti, ha creato nuovo trambusto nel mondo dei videogiochi.
La Red Candle Games è un’azienda di Taiwan che produce videogiochi di straordinario successo, fondata (per coincidenza) nel 2013, lo stesso anno in cui è partita la storiella di Xi-Winnie, lanciata dal designer taiwanese Coffee Yao (姚舜庭). Sfruttando il successo del suo primo videogioco, Detenzione (返校), la Red Candle ha lanciato un nuovo prodotto, Dedizione (還願), il 19 febbraio. Il nuovo gioco è una vicenda horror che ha per protagonista una famiglia taiwanese che vive in una casa infestata.
Alcuni dei problemi che la famiglia deve affrontare sono di origine sovrannaturale e per proteggersi usa talismani Fulu (符籙). Nel taoismo, i Fulu sono dei praticanti religiosi che possono scrivere talismani che in vario modo controllino gli spiriti.
Pochi giorni dopo il lancio del gioco, gli utenti si sono accorti che in esso, ai quattro angoli di alcuni talismani Fulu, comparivano i caratteri 呢, 嘛, 叭, e 唭. Da soli questi caratteri non formano una frase di senso compiuto. Tuttavia, se letti a voce alta, suonano come 你媽八七, che significa «tua madre ha 87 anni» oppure «sei un idiota». Dal momento che 87 nello slang cinese di Intenet sta per “idiota”, il senso diventa «tua madre è un’idiota» oppure «sei un idiota».
In uno specifico talismano Fulu presente nel gioco (vedi immagine), si vede un sigillo rosso con scritto_ «Xi Jinping Winnie the Pooh» (習近平小熊維尼). Se letto tutto insieme, il senso può allora diventare che Xi Jinping assomiglia a Winnie the Pooh e che è pure figlio di una madre idiota, oppure idiota egli stesso.
Tra il 22 e il 23 febbraio l’immagine è stata notata dai giocatori cinesi, così che in 24 ore il gioco è stato rimosso dalla lista di quelli disponibili nel negozio cinese Steam, censurato su Weibo e cancellato come argomento di discussione dai forum di videogiochi, oltre a ricevere un numero sospetto di recensioni negative su Internet provenienti dalla Cina, la maggior parte delle quali, probabilmente, non da utenti privati. La parola «dedizione» è stata inoltre eliminata dalle chiavi di ricerca possibili su Baidu. A rendere nota la vicenda a livello internazionale è stata la rivista specializzata SpielTimes. Alla fine la Red Candle ha dovuto scusarsi e dichiarare che uno scherzo tra i programmatori, personale e inappropriato, è inavvertitamente rimasto nella versione del gioco che è stata poi distribuita.
Il fatto che questo incidente abbia scatenato una reazione tanto rapida e che in Cina sia abbia generato una questione tanto grossa conferma la paranoia del PCC, che interpreta ogni critica e ogni sciocchezza su Xi Jinping come una pericolosa manovra “controrivoluzionaria”.