Le autorità soffocano la protesta degli abitanti di Teng’ao, in ansia per salute e sicurezza, contro la costruzione del grande inceneritore previsto nei dintorni
Oggi, nel borgo di Teng’ao, che si trova sotto la giurisdizione della città con status di contea di Haicheng, nella provincia nordorientale del Liaoning, i poliziotti sorvegliavano ogni incrocio e le forze speciali sono in servizio 24 ore su 24. Anche diversi agenti in borghese presidiano le aree residenziali e tutto questo perché la gente del posto sta protestando contro la decisione del governo di installare un impianto per l’incenerimento di rifiuti troppo vicino all’abitato.
Secondo i cittadini, il piano regolatore indica che servizi come appunto l’inceneritore siano costruiti ad almeno 20 chilometri di distanza dalle aree residenziali. Ma, costruendo l’impianto di smaltimento dei rifiuti più o meno a due chilometri dal borgo, l’amministrazione locale ha infranto le regole, suscitando, com’è naturale, il risentimento dei residenti preoccupati per l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, e in generale per la propria salute. La gente di Teng’ao si è quindi rivolta al governo per chiedere che l’impianto sia posizionato altrove, ma la richiesta è stata respinta.
Video: La protesta degli abitanti di Teng’ao
Ovviamente una protesta di tale portata ha spaventato l’amministrazione. Secondo le informazioni raccolte, sono infatti stati trasferiti a Teng’ao circa 3mila poliziotti delle città di Shenyang, Anshan, Benxi, Dalian, Panjin, Yingkou e di altre zone del Liaoning tutto per sedare la protesta.
Video: Poliziotti mobilitati in massa
Secondo testimoni oculari, uno dei dimostranti è stato picchiato da un gruppo di tre, quattro o forse persino cinque agenti. Poi è stato caricato su un’auto di ordinanza, ma hanno continuato ad accanirsi lo stesso su di lui. È stata picchiata persino una donna incinta, apparentemente senza ragione. La donna ha poi mostrato i sintomi di un aborto spontaneo ed è stata condotta all’ospedale per un intervento d’emergenza. Un’altra donna è stata buttata a terra e non riusciva a riprendersi.
Un’altra ancora ha registrato la scena con il cellulare. La polizia le ha intimato di cancellare tutto e, quando si è rifiutata, è stata picchiata anche lei. Un uomo è stato arrestato: la polizia gli ha confiscato il telefono e l’ha costretto a cancellare il proprio profilo sull’app WeChat. Più tardi è stato rilasciato su cauzione, ma gli è stato detto che per questo motivo non gli è più permesso partecipare ad alcuna protesta.
Video: La polizia picchia i manifestanti
La polizia ha inoltre istituito posti di blocco a ogni svincolo che porti a Teng’ao, impedendo l’ingresso agli estranei. La cosa ha scatenato l’indignazione pubblica, al punto che gli autisti dei bus del servizio pubblico, o di auto private, hanno trasportato la gente a Teng’ao senza far pagare loro il biglietto, soddisfatti del fatto che testimoniassero la verità. La polizia ha faticato parecchio per bloccare questa manovra.
Secondo quanto ci è stato riferito, la gente del posto aveva già tentato di ottenere l’aiuto dei media, ma nessun reporter aveva osato recarsi sul luogo e dare notizia di quanto vi accadeva.
Le autorità stanno insomma tentando di legalizzare le atrocità che commettono. I funzionari pubblici intimidiscono i negozianti per costringerli a mostrarsi d’accordo con la costruzione dell’inceneritore di rifiuti, firmando un accordo con cui rinunciano alla difesa dei diritti dei cittadini. Se non lo fanno, rischiano di perdere la licenza. A molti che si sono negati già è accaduto.
Lo stesso è accaduto ad altri manifestanti, che hanno analogamente ricevuto la visita dei funzionari mossisi casa per casa a intimidire la gente onde costringerla a sottoscrivere la costruzione dell’impianto. Al momento, dice chi abita nella zona, tutti i giorni c’è gente che viene arrestata per avere protestato contro il governo e che è costretta a firmare.
Servizio di Piao Junying