56 fedeli di Chiese domestiche sono stati arrestati nella provincia del Jiangxi per le denunce di un agente speciale fintosi uno di loro.
Il 31 luglio una Chiesa domestica stava svolgendo un’assemblea liturgica in un hotel della città di Jingdezhen alla presenza di 56 credenti quando oltre 30 agenti del corpo di polizia giudiziaria dell’Ufficio per la sicurezza pubblica hanno fatto irruzione e ordinato ai partecipanti di consegnare i portafogli. I poliziotti hanno ammanettato gli uomini e usato una corda per legare le mani delle donne, quindi hanno costretto tutti a salire su tre autobus, trasferendoli al comando.
Stando alle informazioni raccolte, sei fedeli anziani sono stati trattenuti in prigione in attesa di sentenza. Gli altri sono stati in prigione per periodi compresi tra i cinque e i 15 giorni. Tutto il denaro trovato loro indosso è stato confiscato.
Secondo una fonte attendibile, l’elemento scatenante dell’arresto è stata l’informazione fornita da un’agente speciale donna messa a guardia nella Chiesa. Per potere assistere alle riunioni, l’agente ha finto di essersi convertita.
Appena iniziata la celebrazione, l’agente speciale ha chiesto se erano già arrivati tutti, e quando uno dei fedeli ha detto di sì, la donna ha immediatamente chiuso la porta principale ed è uscita da quella posteriore con la scusa di dover usare i servizi igienici. Ha quindi chiuso a chiave la porta dall’esterno e chiamato la polizia, che è arrivata nel giro di dieci minuti. Alcuni fedeli hanno cercato di scappare dalla porta posteriore, ma l’hanno trovata chiusa a chiave dall’esterno.
Servizio di Lin Yijiang