Bitter Winter riceve continuamente notizie di attacchi ai templi buddhisti e taoisti, che vengono distrutti, sigillati o riproposti dal regime
di Zhou Xiaolu
Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto, tra agosto e settembre nella sola contea di Yanchuan, amministrata dalla prefettura di Yan’an nella provincia nordoccidentale dello Shaanxi, sono stati demoliti non meno di 50 templi.
In agosto alcuni operai assunti dall’amministrazione locale hanno distrutto il tempio della Guanyin nel villaggio di Hejiawan nel sotto-distretto di Dayu. Già demolito durante la Rivoluzione Culturale, il tempio è stato ricostruito alcuni anni orsono sostenendo un costo di oltre 100mila renminbi (circa 14mila dollari statunitensi). Un abitante del villaggio ha riferito a Bitter Winter: «Il governo sta adottando le stesse misure in vigore durante la Rivoluzione Culturale. Tante volte nel tempio abbiamo venerato il Buddha bruciando l’incenso e ciò costituiva una parte importante della nostra vita spirituale».

Alla fine di settembre nel villaggio di Gaojiawan nella contea di Yanchuan è stato smantellato anche il tempio del Bodhisattva. Secondo un residente, per salvare il tempio gli abitanti del villaggio hanno speso oltre 100mila renminbi (circa 14mila dollari statunitensi) in tangenti, ma senza risultato. Ha aggiunto che dall’esterno del tempio sono state rimosse le statue in pietra dei bovini, animali che secondo la tradizione cinese custodiscono la fortuna e la salute. L’uomo ha lamentato: «Questa è la politica del governo e chiunque protesta viene arrestato».
Un uomo di Dumuyuan, un villaggio nella stessa contea, ha detto a Bitter Winter che l’amministrazione locale ha assunto delle persone non originarie del borgo per razziare il tempio. Costoro hanno demolito tutte le porte e le finestre, distrutto le statue e devastato il luogo di culto. L’uomo ha aggiunto che è anche stato portato via un antico fornello per bruciare l’incenso realizzato durante la dinastia Qing (1644-1912).
L’uomo ha infine aggiunto con rabbia: «Il governo non si limita a perseguitare la religione, ma saccheggia anche gli oggetti di valore, proprio come farebbero dei normali banditi».
Nel borgo di Panlong, amministrato dal distretto Baota di Yan’an, sono stati demoliti 17 templi.

A Baoji, una prefettura nella parte occidentale della provincia, almeno 100 templi sono stati chiusi e i loro ingressi sono stati murati.

In ottobre un tempio nel villaggio di Yudan, amministrato dal borgo di Fengming nella contea di Qishan di Baoji, ha subito numerosi attacchi da parte dell’amministrazione locale. Alla fine il luogo di culto è stato riutilizzato come luogo di ritrovo, sono stati piazzati dei tavoli per giocare a scacchi, a mahjong e altri oggetti per l’intrattenimento. Le statue religiose sono state sostituite con i ritratti e le citazioni del presidente Xi Jinping.

L’intero tempio Taibai nel distretto Jintai di Baoji è stato circondato da un enorme striscione con scritto uno slogan che promuove i valori centrali del socialismo e un messaggio del governo in cui si afferma che è vietato venerare il Buddha e che è consentito studiare solo l’ideologia comunista.

Su ordine dell’amministrazione della contea di Qishan, le statue che si trovano nel tempio Kuixing nel villaggio di Wulipu sono state coperte e la targa in memoria dei benefattori è stata sotterrata. I cornicioni del tempio sono stati sigillati con fogli di legno compensato e sopra l’ingresso è stata appesa un’insegna con scritto «Centro ricreativo per anziani».

Una settantenne buddhista residente a Xinglin, un borgo nella contea Fufeng di Baoji ha raccontato a Bitter Winter che, nonostante la chiusura del loro tempio, i fedeli volevano continuare a praticare la loro fede. La donna ha ricordato: «All’inizio di dicembre, abbiamo segretamente fatto un buco nella recinzione e siamo sgattaiolati nel cortile per bruciare l’incenso nascosti nell’oscurità». La donna ha aggiunto che tutti si sentivano a disagio nel comportarsi così, ma ormai il governo costringe le persone a pregare in segreto.
Un’anziana fedele della città di Wujing nella contea di Fufeng, ha detto che quando il tempio che lei frequentava è stato chiuso ha iniziato ad andare di notte a bruciare l’incenso rimanendo all’esterno del luogo di culto. Un funzionario dell’amministrazione della contea ha minacciato di demolire tutti i templi non sigillati nell’ambito della campagna nazionale per fare «pulizia dalle bande criminali e per eliminare il male».
