Il 10 dicembre ricorre la Giornata dei diritti umani. Bittter Winter la celebra con quattro articoli che ripercorrono alcuni casi tipici di violazione dei diritti umani in Cina. Il primo è incentrato sulla persecuzione religiosa.
Bitter Winter
1. Ren Cuifang, una credente della Chiesa di Onnipotente Dio (CDO). Secondo la polizia i fedeli della CDO sono “criminali pericolosi”. Il 22 dicembre dell’anno scorso, all’età di 30 anni, è stata arrestata a causa della sua fede e brutalmente percossa dalla polizia. Dopo dodici giorni alcuni parenti residenti nello Xijiang hanno informato i genitori che Ren Cuifang era morta «dopo vari ma inutili tentativi di rianimarla». Dopo aver visto il suo corpo coperto di lividi e ferite, la sua famiglia ha chiesto una spiegazione. La polizia ha rifiutato e ha cercato in tutti i modi possibili di ostacolare i tentativi della famiglia di scoprire la vera causa della morte di Ren. La conclusione della famiglia fu che era stata torturata ferocemente.
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2. Bitter Winter pubblica quasi quotidianamente materiali sulla persecuzione degli uiguri e di altri musulmani turcofoni dello Xinjiang. Il lungo artiglio del PCC raggiunge però anche il Kazakistan, dove le pressioni cinesi sull’amministrazione locale impediscono ai musulmanj kazaki, cittadini cinesi che sono riusciti a fuggire ai terribili campi per la trasformazione attraverso l’educazione, di ottenere asilo politico.
Ma la persecuzione dell’Islam non si limita allo Xinjiang: in tutto il paese, le moschee sono trasformate per apparire «più cinesi» e talvolta vengono demolite o trasformate in edifici secolari.
A metà luglio un’insegna con la scritta «Centro servizi per i membri del Partito e per il popolo del borgo di Guodian» più il simbolo comunista sono stati esposti sopra l’ingresso di una moschea appunto di Guodian, borgo amministrato dalla città di Xinzheng, nella provincia centrale dell’Henan. Davanti all’edificio è stato eretto un alto palo su cui sventola la bandiera nazionale, rendendo così completo il nuovo look dello stabile che ora viene usato come agenzia del governo.
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3. Per eliminare le fedi religiose, le autorità nella provincia centrale dell’Henan impegnano grandi masse di persone nella caccia ai credenti. Si tratta di una pratica nota durante la Rivoluzione Culturale, perché il timore costante di essere catturati limita significativamente le normali attività religiose dei fedeli di varie confessioni che vengono tormentati e perseguitati dallo Stato.
Una delle vittime segnalate era una credente che risiedeva nella contea di Xiayi nell’Henan. La donna quasi ottantenne era affetta da una malattia coronarica, da ipertensione e diabete. Dopo essere stata dimessa dall’ospedale dove aveva trascorso alcuni giorni in cura, i suoi correligionari del villaggio le avevano fatto visita e avevano pregato e cantato inni per lei. Un informatore ha registrato i fedeli mentre pregavano e cantavano inni e lo ha riferito all’amministrazione locale. Il giorno seguente, quattro funzionari municipali si sono recati a casa della donna per interrogarla. Le minacce e le intimidazioni dei funzionari l’hanno spaventata aggravando le sue condizioni. Aveva tremori e spasmi in tutto il corpo e non riusciva più a parlare. Ma i quattro funzionari non hanno desistito e il giorno seguente sono nuovamente tornati a tormentarla interrogandola sui fedeli che avevano cantato inni a casa sua. L’anziana donna ha patito un grave stress psicologico a causa delle intimidazioni inflittele a turno dai vari funzionari governativi e le sue condizioni sono nuovamente peggiorate. Così, il 20 gennaio, solo cinque giorni dopo essere stata dimessa dall’ospedale, è deceduta.
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4. La Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) è il nuovo movimento religioso cinese più perseguitato. I fedeli sono spesso torturati durante la detenzione e la polizia li costringe a rivelare informazioni sulla Chiesa o a firmare dichiarazioni con cui rinunciano alla propria fede.
In ottobre, nella provincia orientale dello Jiangsu, una fedele quasi sessantenne è stata sottoposta a tortura tramite scosse elettriche. La polizia ha usato i manganelli elettrici sulle ascelle e su gambe e piedi. Le sofferenze erano tali che la donna urlava di dolore in preda alle convulsioni. Allora gli agenti di polizia l’hanno imbavagliata con una striscia di stoffa e hanno continuato a torturarla.
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5. Nella provincia dell’Henan, 150 persone tra pastori, presbiteri e responsabili appartenenti alla China Gospel Fellowship – una rete di Chiese domestiche e assieme uno dei più rilevanti movimenti cristiani evangelicali in Cina – avevano progettato un raduno di fine anno. Il PCC però li teneva sotto controllo e ne ha intercettato i programmi. Secondo quanto racconta un testimone oculare, subito dopo le 10 del mattino, il viceministro della sezione provinciale del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito (DFLU) si è presentato nell’albergo con più di 150 agenti della polizia speciale.
I cellulari di tutti i pastori sono stati confiscati. Durante il raid, un uomo è crollato per un attacco cardiaco; è stato caricato velocemente su un’ambulanza e l’hanno portato via. La polizia ha registrato le informazioni personali di tutti gli altri. Successivamente, ciascuno di loro è stato condotto alla stazione di polizia nel comune di residenza. Tutti sono stati costretti a firmare una “dichiarazione di pentimento” prima di essere rilasciati.
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6. Il comune di Pechino sta conducendo un’operazione per eliminare tutte le Chiese domestiche che si rifiutano di aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie approvata dal governo. Il giro di vite contro le Chiese domestiche di Pechino è iniziato l’anno scorso e negli ultimi mesi ha effettivamente raggiunto livelli senza precedenti. Dalle grandi e famose “megachiese”, come la chiesa di Shouwang, alle piccole sedi comunitarie, le Chiese domestiche vengono chiuse una dopo l’altra. Bitter Winter riceve continuamente rapporti sulla repressione dei cristiani che si rifiutano di obbedire al governo circa come e in che cosa credere.
La chiesa di Wenxin ha ricevuto un avviso dall’Ufficio per gli affari religiosi che ordinava di lasciare l’edificio entro le 10 del mattino del 27 aprile. Il giorno successivo un checkpoint di sicurezza è stato posto all’ingresso del Qianhe Jiayuan Plaza e ogni persona che entrava nell’edificio veniva registrata. Secondo i fedeli della comunità, la pressione delle autorità è iniziata nel luglio 2018, quando il personale governativo ha iniziato a frequentare la chiesa di Wenxin per svolgervi dei controlli.
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7. Per ostacolare la religione, il PCC obbliga chi frequenta le chiese delle Tre Autonomie a “donare” i luoghi di culto oppure li sequestra. Meno di due anni dopo essere stata costruita, una chiesa delle Tre Autonomie della contea di Wuzhi, nella giurisdizione della città di Jiaozuo, nell’Henan, il 28 maggio è stata distrutta perché il suo responsabile si è rifiutato di firmare un «accordo di donazione senza indennizzo». I fedeli della comunità avevano paura di dire una sola parola e stavano a guardare intanto che la chiesa, costruita con il denaro donato da loro (3milioni di renminbi in tutto, cioè circa 420mila dollari), veniva rasa al suolo.
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8. Il vescovo di Wenzhou, già più volte arrestato per non aver aderito alla Chiesa patriottica, viene sorvegliato e gli è vietato svolgere attività religiose. Il 4 ottobre ricorreva il decimo anniversario della morte di mons. Lin Xili, già vescovo di Wenzhou. Alla fine di settembre, ossia alcuni giorni prima dell’anniversario, l’Ufficio per gli affari religiosi di Wenzhou, città nella provincia orientale dello Zhejiang, ha fatto prelevare da agenti della sicurezza nazionale l’attuale vescovo mons. Shao Zhumin per sottoporlo a indottrinamento forzato. Il 4 ottobre oltre 500 agenti delle forze dell’ordine hanno isolato le strade che conducono alla tomba del vescovo Lin Xili. Altri agenti hanno controllato le chiese circostanti per impedire alle comunità di celebrare la messa. Secondo un cattolico del posto, al vescovo Shao non è stato permesso di tornare a casa fino all’8 ottobre.
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9. La campagna nazionale del PCC per eliminare tutti i simboli religiosi all’aperto incalza.
Le statue del Buddha della medicina e della Guanyin Nanhai (o Guanyin dei mari del Sud), la dea della misericordia nel buddhismo cinese, sono state per anni il simbolo rappresentativo del famoso Sito panoramico della valle di Yaowang, nella contea di Beichuan, nella giurisdizione della città di Mianyang, nel Sichuan. Ma ora non è più così. Entrambe le statue sono state demolite alla fine di marzo per ordine dell’amministrazione della contea, che ha proclamato che «le statue buddhiste erano troppo alte e avrebbero potuto disturbare le fotografie aeree».
In maggio, la sezione locale dell’Ufficio per gli affari religiosi ha dato ordine al tempio di rimuovere a proprie spese le 500 statue degli Arhat e di costruire una struttura di copertura per nascondere il Buddha.
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10. Non rimangono che macerie di un’altra icona della cultura cinese. Il 2 febbraio i funzionari governativi della contea di Pingshan, nella giurisdizione della città di Shijiazhuang, nella provincia settentrionale dell’Hebei, hanno fatto esplodere e completamente distrutto una statua in piedi della Guanyin. La statua, scolpita su una scogliera, misurava 57,9 metri di altezza. Secondo una nostra fonte, è stato il Comitato centrale del PCC a ordinare che venisse usato l’esplosivo per demolire la statua.
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11. Nell’anno che segna il 60° anniversario della Battaglia di Lhasa che ha brutalmente posto termine all’autonomia del Tibet e costretto il Dalai Lama all’esilio la persecuzione del buddhismo tibetano è in pieno vigore. Nella provincia settentrionale dello Shanxi altri due templi sono stati vittime della persecuzione del PCC.
Secondo fonti locali ben informate, a partire da marzo, agenti di polizia sono stati stanziati al tempio di Jixiang per impedire ai lama di viaggiare, di svolgere attività religiose e di incontrare i residenti buddhisti al di fuori del tempio. In precedenza, nel tempio erano state installate oltre 70 telecamere di sorveglianza.
Un altro tempio nella contea di Wutai è stato demolito durante l’inverno. Un lama è stato arrestato mentre gli altri credenti e maestri sono stati dispersi.
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12. Luoghi di preghiera chiusi e trasformati, feste tradizionali del tempio proibite: il taoismo, pur originario della Cina, è bersaglio della campagna antireligiosa.
In gennaio, la sezione dell’Ufficio per gli affari religiosi della contea di Lanling, nella giurisdizione della città di Linyi, ha vietato al tempio taoista Palazzo dell’Imperatore di giada di proporre attività religiose, con il pretesto che «non aveva il certificato di registrazione come luogo destinato alle attività religiose». All’inizio di maggio, la sezione dell’Ufficio per gli affari religiosi della contea ha fatto rimuovere a forza l’insegna che si trovava sopra l’ingresso della sala principale e che riportava il nome del tempio. All’interno, il grande bruciatore d’incenso è stato isolato con pannelli di ferro zincato e le statue delle divinità sono state circondate da pannelli di legno, su cui sono stati appesi slogan di propaganda della cultura tradizionale.