Le autorità dello Shandong fanno irruzione in un luogo utilizzato per le assemblee cristiane e trattengono illegalmente un pastore.
Il 29 luglio, nella città di Zibo, nello provincia dello Shandong, sette agenti di polizia hanno fatto irruzione in un’assemblea di sola fide. Conosciuta anche con il nome di “giustificazione per fede”, sola fide è la dottrina teologica cristiana che contraddistingue le Chiese protestanti rispetto a quella cattolica e a quelle ortodosse. Diverse Chiese domestiche cinesi hanno adottato il nome Sola Fide (sono le Chiese protestanti non affiliate alla Chiesa delle Tre Autonomie controllata dal governo) dopo che alcuni teologi delle Tre Autonomie hanno proposto di sostituire la tradizionale dottrina protestante sola fide con una nuova teologia di “giustificazione per amore”.
Il giorno dell’irruzione più di 50 fedeli erano presenti all’assemblea. La polizia è entrata con la forza cercando all’inizio di sgomberare la gente, ma quando questa ha protestato, gli agenti sono diventati aggressivi, saccheggiando tutto sfrenatamente. Sono state sequestrate due tastiere elettroniche, un tamburo e più di dieci microfoni. Minimamente infastiditi da chi li filmava, hanno esclamato: «Non importa dove pubblicate le immagini, non abbiamo paura».
Hanno anche strappato i ritratti di Gesù e distrutto il podio, il leggio, la croce e la cassetta per le intenzioni di preghiera.
Più tardi, quando il pastore Yang (pseudonimo) si è precipitato sul posto, la polizia gli ha ordinato di consegnare il denaro delle donazioni. L’uomo si è rifiutato, ma gli agenti sono riusciti comunque a sottrarre mille renminbi dalla cassetta delle donazioni.
Il pastore è stato portato in carcere e al luogo sono stati apposti i sigilli. Anche le serrature sono state modificate per impedire ai fedeli di riunirsi di nuovo.
Da quando il presidente Xi Jinping è salito al potere, la persecuzione della religione da parte del governo cinese si è progressivamente intensificata. Willy Lam, professore ed esperto di politica cinese all’Università di Hong Kong, dichiara: «In segreto è un maoista, estremamente zelante nel controllo dell’ideologia». «Certamente non vuole che le persone diventino membri fedeli delle Chiese perché poi la gente sarebbe più fedele alla propria Chiesa che non al Partito o, per essere più precisi, allo stesso Xi Jinping».
Servizio di Jiang Tao