di Lea Perekrests e Willy Fautré, Human Rights Without Frontiers (Bruxelles)
Nei mesi scorsi, l’associazione Human Rights Without Frontiers (HRWF) ha investigato e documentato i racconti forniti dai membri della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO). Seguendo da vicino i casi di arresti, di torture e di richiesta di asilo politico, l’HRWF è stato in grado di produrre un profilo statistico della persecuzione contro la CDO.
Queste statistiche rivelano che:
- è verosimile che i fedeli della CDO che in Cina restano attivi in essa vengano sottoposti ad arresto e a torture;
- spesso ai fedeli della CDO non viene concesso asilo all’estero;
- ed è verosimile che, rientrando in Cina dopo essersi visti rifiutare l’asilo politico, i fedeli della CDO siano arrestati.
Arresto e tortura
Nel proprio FoRB and Blasphemy Prisoner Database (la banca dati sui detenuti per motivi religiosi in violazione del principio della libertà di culto), l’HRWF ha raccolto informazioni sui casi di più di 500 fedeli della CDO attualmente detenuti nelle carceri cinesi. Nella maggioranza dei casi, i fedeli sono stati arrestati con l’accusa di “minacciare la stabilità pubblica”, “minare il governo” e insidiare la sicurezza dello Stato o l’applicazione della legge attraverso l’uso di una organizzazione “xie jiao” [setta malvagia]. Molti affrontano lunghi periodi detentivi e uno dei fedeli della CDO è stato condannato a più di dieci anni di prigione.
Le testimonianze danno poi un’immagine cupa del trattamento che questi detenuti subiscono nelle carceri cinesi. L’HRWF ha ricevuto e analizzato testimonianze relative a 30 detenuti di oggi e del passato. Di questi 30, 21 hanno riferito di gravi torture e quattro fedeli della CDO sono morti a causa delle torture.
Le osservazioni conclusive che queste testimonianze permettono di trarre rivelano che le comuni tecniche di tortura usate contro i membri della CDO nelle prigioni cinesi sono le seguenti:
- estorsione forzata di “tre dichiarazioni” (confessione, pentimento e interruzione di ogni legame con la Chiesa);
- somministrazione forzata di droghe;
- interrogatori violenti e percosse gravi;
- deprivazione del sonno;
- uso di “rastrelliere da tortura” che obbligano i prigionieri a sedersi su superfici acuminate;
- programmi di lavaggio del cervello;
- mancanza di indagini interne relative alle accuse di tortura.
A causa degli arresti di massa, e dei raccapriccianti racconti delle frequenti e gravi torture che si verificano nelle prigioni cinesi, molti fedeli hanno cercato asilo politico all’estero.
I fedeli della CDO e la richiesta di asilo politico
A questo quadro vanno aggiunte diverse centinaia di fedeli della CDO che chiedono asilo politico negli Stati Uniti d’America. La maggior parte delle richieste sono attualmente in esame, sebbene in cinque casi l’asilo politico sia stato concesso. Poiché però i profughi della CDO negli Stati Uniti tendono ad assumere avvocati a livello individuale, le statistiche relative a questo dato non sono incluse nella tabella.
Molti fedeli della CDO sono scappati dalla Cina per cercare asilo politico altrove. Le statistiche più recenti raccolte dall’HRWF mostrano che la maggioranza dei fedeli della CDO hanno chiesto asilo politico in Corea del Sud, Italia, Francia, Germania, Giappone, Spagna e Canada.
Come mostrano le statistiche, il Canada è il Paese che ha concesso il maggior numero di asili politici a fedeli della CDO, seguito da Germania e Italia. Per contro, la Corea del Sud e la Francia hanno rifiutato la maggior parte delle richieste di asilo politico presentate alle loro frontiere e hanno emesso la maggior parte di ordini di partenza.
La cosa più preoccupante è che la Svizzera ha ordinato tre espulsioni, e la Svezia e la Germania una ciascuna. La notifica di ordini di partenza e l’espulsione di fedeli della CDO che dunque tornano in Cina si sono dimostrati provvedimenti molto azzardati, visto che le violazioni dei diritti umani sono il destino che certamente attende quelle persone.
La vita dopo l’espulsione
Con una percentuale globale di circa il 70% di richieste di asilo politico rifiutate ai fedeli della CDO, l’HRWF è preoccupato per le violazioni dei diritti umani che possono verificarsi se queste persone vengono rimandate in Cina.
Nel caso dei fedeli della CDO che hanno ricevuto decreti di espulsione in Corea del Sud, molti di loro sono stati in precedenza arrestati, indagati o sorvegliati dal PCC.
Confrontando questi dati con i livelli di arresti e di torture, si evince che coloro ai quali viene negato lo status di rifugiato politico, venendo di conseguenza espulsi e rimandati in Cina, corrono rischi seri di essere arrestati, incarcerati e torturati.
Human Rights Without Frontiers sollecita pertanto i Paesi del mondo a concedere asilo politico ai fedeli dalla CDO fuggiti dalla Cina in cerca di rifugi sicuri.
Numero dei richiedenti asilo politico in Europa