In tutta la Cina i funzionari governativi inaspriscono freneticamente la repressione contro famose Chiese domestiche
L’unica cosa che bruciava, in una Chiesa domestica carismatica nella città di Xiameng, nella provincia sudorientale del Fujian, erano le menzogne delle autorità che, davanti alla comunità, affermavano che i sistemi di sicurezza antincendio della Chiesa erano al di sotto degli standard richiesti.
Il 18 dicembre, la Home of God’s Love Christian Church è stata una delle ultime a essere chiusa dai funzionari pubblici per via di presunte violazioni del Codice costruite ad arte. Nel mese di settembre, il locale Ufficio per la prevenzione degli incendi si è inaspettatamente fermato per ispezionare la Chiesa affermando poi che le misure di prevenzione antincendio della chiesa non erano adeguate. Quindi ha costretto la società di gestione immobiliare dei locali a richiedere i relativi adeguamenti. In caso contrario, l’intero edificio sarebbe stato posto sotto sigillo.
Il pastore della chiesa ha affermato di voler provvedere agli adeguamenti: l’Ufficio per la prevenzione degli incendi ha richiesto che fossero predisposte quattro uscite di sicurezza (ne erano presenti solo due) dotate di speciali porte tagliafuoco.
A quel punto, però, la squadra antincendio ha sferrato il vero attacco: anche qualora la chiesa avesse speso un milione di renminbi (147.710 dollari statunitensi) per gli adeguamenti, non avrebbe comunque soddisfatto gli standard prescritti.
Video: La polizia vigila all’ingresso della sala delle assemblee
«Questo però è solo un pretesto», ha affermato un cooperatore della chiesa.
E infatti lo è, se la storia è maestra: dopo che la Chiesa aveva affittato un appartamento, il governo ha fatto pressione sull’amministratore affinché disdicesse il contratto di locazione. Ora che la Chiesa ha addirittura acquistato il locale per svolgervi i propri incontri, il governo sta esercitando le medesime pressioni sulla società immobiliare.
Pare del resto non ci sia nulla di nuovo, secondo quanto dice una fonte interna che afferma che le autorità hanno inventato ogni tipo di scusa per cercare di chiudere la Chiesa, e questo fin dal 2005.
La città di Xiamen non è la sola ad assistere a questi eventi.
Il 23 dicembre una Chiesa domestica fondata più di vent’anni fa nella città di Quanzhou, vicino a Xiamen, è stata invasa da più di una trentina di agenti della polizia locale, che si sono messi di guardia all’ingresso impedendo l’accesso ai fedeli con la motivazione che «[…] le misure di sicurezza antincendio del locale di incontro non rispettavano gli standard».
Così, i più di quaranta fedeli convenuti sono stati costretti a tenere il proprio raduno fuori dal locale, mentre gli agenti li filmavano e ordinavano loro di sciogliere l’assemblea.
«Dovete registrarvi [per aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie]. Se continuerete a tenere i vostri incontri, sarete multati!», ha detto un agente al pastore della Chiesa.
Il governo perseguita questa chiesa da maggio. In ottobre tre dei suoi cooperatori sono stati convocati per un interrogatorio dall’Ufficio per gli affari religiosi.
«O andate a registrarvi alla Chiesa delle Tre Autonomie o vi scioglieremo» ha minacciato un funzionario. «È il governo che deve gestire le finanze della chiesa. Se rifiutate, l’Ufficio per la sicurezza pubblica ve la chiuderà. Questo è un ordine, e proviene dal governo centrale».
Un funzionario del Movimento patriottico delle Tre Autonomie ha cercato di convincerli con false lusinghe: «Non appena vi registrerete, certamente avrete un ruolo come membri del comitato permanente».
Ma l’impiegato della Chiesa ha ribattuto dicendo solo che «il Signore è l’unico capo della Chiesa», non importa quanto il governo desideri esserlo.
Servizio di An Xin