Il PCC minaccia di revocare i sussidi sociali dei fedeli e distrugge i loro luoghi di culto per spingerli ad aderire alla Chiesa protestante statale
di Sun Kairui
Nella provincia dello Zhejiang sono state chiuse oltre trenta Chiese domestiche
Il 10 novembre, nella contea Longyou di Quzhou, una prefettura nella provincia orientale dello Zhejiang, le sale per riunioni di sette chiese che si erano rifiutate di aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie controllata dallo Stato sono state chiuse in quanto luoghi «privi di licenza» dove si svolgevano «incontri illegali».
Secondo una fonte interna all’amministrazione locale entro novembre sono state chiuse 11 delle 13 chiese della città di Lishui nello Zhejiang. Una chiesa di Sola Fide a Bihu, un borgo nel distretto della città di Liandu, è stata perseguitata con l’accusa di essere un gruppo religioso vietato «finanziato da investitori stranieri» solo perché il luogo di culto era ben attrezzato e decorato con gusto. Funzionari dell’amministrazione hanno ordinato alla chiesa di interrompere gli incontri e di aderire alla Chiesa delle Tre Autonomie. Non volendo essere controllati dal governo, i fedeli della comunità sono fuggiti dalla zona.
Tra aprile e settembre almeno 16 chiese domestiche nella città di Huzhou nello Zhejiang sono state perseguitate dal governo. In settembre, un luogo di incontro nella contea di Anji che poteva ospitare oltre mille persone è stato demolito perché operava «senza l’approvazione del governo». Il responsabile è stato minacciato di arresto se avesse continuato a organizzare riunioni religiose ed è stato costretto a scrivere una dichiarazione in cui ha promesso di astenersene in futuro.
Nella provincia dell’Henan i credenti sono costretti a scegliere tra sussidi statali e fede
L’8 dicembre alcuni funzionari governativi hanno fatto irruzione in una chiesa nella contea di Dancheng, nella prefettura di Zhoukou nella provincia centrale dell’Henan, e hanno minacciato di «confiscare la terra dei fedeli e di revocare i loro sussidi sociali» se non avessero smesso di partecipare a riunioni religiose. Il luogo di culto è stato poi chiuso.
Negli ultimi anni una Chiesa domestica nella contea di Dengfeng è stata ripetutamente tenuta sotto controllo e sottoposta a indagini. In dicembre, i funzionari dell’amministrazione locale hanno avvertito il responsabile di non tenere riunioni religiose in casa. Se lo avesse fatto ancora, la sua famiglia non avrebbe più ricevuto le indennità del comitato del villaggio e altri sussidi statali. Non avendo scelta, oltre 20 fedeli della comunità hanno iniziato a radunarsi in una casa scavata nella roccia buia e sporca.
Il responsabile della chiesa ha spiegato: «La maggior parte dei fedeli della mia comunità sono anziani. Queste persone sono in cattive condizioni di salute ed è difficile per loro muoversi o incontrarsi di notte. Non sappiamo per quanto tempo durerà la persecuzione. In Cina è così difficile credere in Dio!».
In ottobre nella contea di Fan nella giurisdizione della città di Puyang una settantenne cieca è stata denunciata per aver organizzato incontri religiosi in casa sua. I funzionari hanno minacciato l’anziana donna dicendole: «Lei non ha buone parole per il Partito comunista che le concede un’indennità di sussistenza. Vada a chiedere al suo Dio di darle del denaro». L’anziana donna spaventata non ha più messo a disposizione la sua abitazione per gli incontri.
Il 17 novembre quattro agenti di polizia hanno fatto irruzione in una sede della Great Praise Church nella contea di Weishi nella città di Kaifeng. Gli agenti dopo aver annotato le informazioni personali di tutti i fedeli hanno portato via due predicatori che sono stati costretti a firmare dichiarazioni in cui hanno promesso di non tenere più cerimonie religiose. Cinque giorni dopo l’amministrazione cittadina ha mandato un bulldozer e un escavatore a radere al suolo il locale.
Un anziano fedele ha commentato: «I funzionari hanno attaccato la nostra chiesa come un branco di lupi e ora non abbiamo più dove pregare. Quando penso alla mia chiesa distrutta mi piange il cuore. Ora dove andrò a pregare?».