La polizia sorveglia le chiese, registra chi vi entra e poi si presenta a casa loro per “ispezioni”. Motivo per cui i fedeli oramai evitano di andare in chiesa
Come Bitter Winter ha già riferito, le autorità cinesi stanno diventando sempre più zelanti nello sforzo di ottenere tutte le informazioni possibili sull’identità dei cristiani. Ulteriori inchieste sul campo dimostrano che questa persecuzione sta iniziando a scoraggiare le persone dal praticare la loro fede.
La Chiesa delle Tre Autonomie, controllata dallo Stato, ha sempre subito il severo controllo delle autorità. Bitter Winter ha in precedenza riferito dell’installazione di telecamere di sorveglianza in diverse chiese di quel movimento patriottico e del monitoraggio dei sermoni che vi si tengono. Se il Dipartimento del lavoro del Fronte Unito ritiene che il contenuto di un sermone violi le loro regole, il predicatore che lo ha pronunciato viene immediatamente prelevato per “parlare”.
Questa sorveglianza non sembra però essere sufficiente a rassicurare le autorità e così il controllo esercitato sui fedeli sta diventando ogni giorno più severo.
L’esperienza di una chiesa delle Tre Autonomie di Tieling, una città nella provincia nordorientale del Liaoning, dimostra come il controllo stia influenzando i fedeli praticanti.
L’8 settembre i fedeli si sono recati in chiesa per una funzione, ma hanno scoperto che due poliziotti in borghese stavano sorvegliando l’ingresso dell’edificio. Gli agenti hanno chiesto di mettere dettagliatamente per iscritto le loro generalità prima di entrare in chiesa. Affinché la funzione potesse avere inizio ogni fedele doveva cioè fornire agli agenti tutte le informazioni su di sé, tra cui nome e cognome, sesso, età, indirizzo di casa e recapiti.
Quel giorno un’anziana cristiana di quasi 90 anni si era recata in chiesa con la figlia. Come tutti gli altri, alle due donne è stato detto di registrarsi, ma la figlia ha protestato dicendo di non essere credente e che si trovava lì solo per accompagnare la madre anziana.
Un agente le ha detto: «Che tu creda o no, se vuoi entrare nella chiesa devi registrarti».
La polizia ha quindi detto a Yang Li (pseudonimo), il responsabile della chiesa: «La tua chiesa è certificata. Deve essere più obbediente al PCC e sottoporsi al suo controllo».
Una settimana dopo aver registrato i credenti all’esterno dalla chiesa, la polizia ha portato la lista a Yang Li, dicendogli: «Ci accompagni in ognuna di queste case per le ispezioni. Lei deve condurci in tutte le case in cui noi decidiamo di andare».
Dopo la prima registrazione, l’8 settembre, ogni volta che la comunità s’incontrava, tre agenti di polizia sostavano fuori dalla chiesa per schedare i partecipanti. A causa delle molestie e della persecuzione da parte della polizia comunista, la chiesa, che inizialmente contava oltre 100 fedeli, ha dunque gradualmente visto diminuire il numero fino alla trentina di persone rimaste ora.
Oltre alle chiese delle Tre autonomie, adesso è in corso la schedatura anche dei fedeli delle Chiese domestiche.
Il 30 settembre una decina di persone dell’Ufficio per gli affari religiosi, dell’Ufficio per la sicurezza pubblica e di altri dipartimenti della contea di Yunxiao, nella provincia sudorientale del Fujian, hanno fatto irruzione in una Chiesa domestica locale chiedendo che il responsabile aderisse alla Chiesa delle Tre Autonomie I cristiani presenti sono poi stati costretti a fornire le proprie generalità, compresi i numeri di telefono.
Visto che il predicatore non aveva la certificazione per svolgere tale mansione rilasciata dall’Ufficio per gli affari religiosi, le autorità gli hanno proibito di predicare e hanno rimosso il leggio dalla chiesa.
Secondo una fonte interna, i fedeli della chiesa schedati sono stati tutti avvertiti dal comitato locale del villaggio o dall’ufficio sottodistrettuale che il permesso di partecipare agli incontri era stato revocato.
Nel giro di due mesi, il sito della comunità è stato disturbato altre tre volte. E la polizia ha intimato ai fedeli di abiurare la fede per adorare invece Mao Zedong. Gli agenti hanno quindi aggiunto: «Credere in Dio non vi farà alcun bene».
Davanti a questa repressione i fedeli non hanno quindi avuto altra scelta de non quella di sparpagliarsi in gruppi più piccoli e segreti.
Le autorità hanno però anche ordinato la schedatura a una Chiesa domestica della contea di Shanghang, nel Fujian occidentale. L’11 novembre tre funzionari dell’Ufficio per gli affari religiosi hanno chiesto che il responsabile consegnasse l’atto di proprietà del luogo di incontro nonché le informazioni personali dei fedeli, tra cui nome e cognome, estremi dei documenti di identità, occupazione e numeri di telefono. L’uomo si è però rifiutato di obbedire.
Un funzionario lo ha allora minacciato, dicendo: «Se non si registra, il sito della comunità verrà chiuso. Rientra infatti nella giurisdizione del governo, e questa va rispettata. Se vi riunirete ancora, dovrete pagare verrà una multa che può andare da 20mila a 200mila renminbi (da circa 3mila a 30mila dollari statunitensi)».
A quel punto un predicatore ha commentato: «Se ci registriamo, e se aderiamo alla Chiesa delle Tre Autonomie, significa che crediamo nel PCC, quindi che senso ha credere in Dio»?
Alcuni religiosi sono preoccupati perché temono che le autorità, mediante la schedatura dei fedeli, stiano preparando altre forme di persecuzione. Del resto queste mosse delle autorità causano enorme stress mentale ai fedeli, motivo per cui il numero dei partecipanti agli incontri è diminuito.
Servizio di Piao Junying