Il PCC prosegue nel tentativo di cancellare completamente la cultura e la fede islamiche proibendo ai credenti di osservare le pratiche tradizionali del Ramadan
di Yuan Wei
Un dipendente comunale di una città nella provincia orientale dello Zhejiang ha rivelato a Bitter Winter che in aprile l’amministrazione comunale ha pubblicato un documento in cui si esorta a rafforzare le «misure antiterrorismo e per il mantenimento della stabilità» durante il mese sacro del Ramadan, iniziato alla fine del mese scorso. La polizia dovrà intensificare la sorveglianza dei musulmani specialmente nel corso delle preghiere del venerdì, la rottura quotidiana del digiuno e altre importanti pratiche del Ramadan. Il documento dispone siano rafforzati i controlli e la sorveglianza dei visitatori appartenenti alle minoranze etniche dello Xinjiang controllando i loro documenti e bagagli, determinando dove costoro si trovano e altre informazioni.
Sotto l’etichetta della «lotta all’estremismo religioso», i musulmani dello Xinjiang vengono trattati come «terroristi» e le autorità li controllano attentamente ogni volta che viaggiano o soggiornano in un hotel. Nello Xinjiang, milioni di uiguri e altri musulmani sono internati nei campi per la trasformazione attraverso l’educazione dove sono sottoposti a indottrinamento obbligatorio. Persino avere la barba o indossare il velo è considerato «estremismo religioso». Il PCC mira a eliminare l’identità etnica dei musulmani sopprimendo qualsiasi espressione culturale o religiosa.
Si ordina di infrangere le tradizioni
Un musulmano della provincia nordoccidentale del Qinghai ha detto a Bitter Winter: «Durante il Ramadan, digiuniamo tutto il giorno, non mangiamo e non beviamo acqua. Il regime ci costringe a infrangere questa regola facendo mettere bottiglie d’acqua lungo la via che conduce alla moschea e costringendo i fedeli a bere prima di entrare nel luogo di culto a pregare».
Gli uiguri che studiano in altre regioni del Paese non possono osservare il Ramadan. Un insegnante di un liceo della provincia orientale dello Shandong ha riferito che la scuola ha obbligato gli studenti uiguri a mangiare durante il Ramadan e li ha costretti a consumare piatti a base di maiale insieme agli studenti han. Agli studenti musulmani è stata vietata qualsiasi attività religiosa e, nel caso in cui fossero sorpresi a pregare, verrebbero puniti o rimandati nello Xinjiang. L’insegnante ha aggiunto: «Ciò viene fatto per raggiungere l’obiettivo finale dell’istruzione che consiste nella “sinizzazione” degli studenti uiguri».
Secondo un rapporto di Radio Free Asia, nello Xinjiang le amministrazioni locali non si limitano a costringere i musulmani a mangiare durante il Ramadan, ma vietano loro di osservare anche altre tradizioni culturali e religiose legate al cibo e al riposo. Se i funzionari governativi sospettano che qualcuno stia digiunando gli danno da mangiare zucchero e dolci. Chi dovesse rifiutarsi dimostra di avere «problemi ideologici» e può essere internato in un campo per la trasformazione attraverso l’educazione.
Pasti a base di carne maiale nelle mense e suini nelle fattorie uigure
Un dipendente dell’amministrazione cittadina di Korla nello Xinjiang ha riferito a Bitter Winter che, nel novembre 2018, un responsabile di un’agenzia governativa comunale aveva ordinato alla mensa dell’istituzione di modificare il menu rendendo la carne di maiale l’opzione principale. Da allora, la carne e i piedini di maiale sono diventati piatti quotidiani. La cuoca uigura della caffetteria era così preoccupata di dover cucinare carne di maiale che si era messa a piangere, ma una collega l’aveva subito esortata a controllarsi perché se i superiori se ne fossero avveduti avrebbe potuto essere licenziata. La donna, non osando protestare, è stata costretta a obbedire.
Nemmeno i membri del PCC sfuggono a tale tormento. In settembre, le autorità della Prefettura autonoma kazaka di Ili nello Xinjiang hanno organizzato un periodo di formazione di due mesi per i membri del Partito, durante il quale ai musulmani uiguri è stato chiesto di consumare gli stessi pasti degli altri partecipanti. Non è stato loro consentito recarsi nei ristoranti halal con nessuna scusa. Numerosi partecipanti uiguri che si erano rifiutati di mangiare nella mensa sono stati convocati dai superiori e costretti a mangiare cibo non halal.
Il governo obbliga anche gli uiguri ad allevare suini. Secondo quanto riferito da un operaio edile di Hotan, una città nello Xinjiang, alla fine del 2018, l’amministrazione municipale ha ordinato a tutti i villaggi nella propria giurisdizione di costruire allevamenti di suini costringendo gli uiguri ad allevare maiali. Quelli che non sapevano come prendersi cura di questi animali venivano mandati a frequentare appositi corsi di formazione.
Secondo lo zodiaco cinese il 2019 era l’anno del maiale, così sulle porte delle abitazioni uigure di alcuni villaggi dello Xinjiang sono stati obbligatoriamente affissi distici che dicevano: «Felice anno del maiale; guadagna una fortuna nell’anno del maiale». Tale iniziativa ha turbato i residenti i quali, minacciati di essere internati nei campi, non hanno osato strappare tali distici.