Un membro della Chiesa di Dio Onnipotente è stato imprigionato al suo ritorno in Cina dopo che la Svizzera aveva rifiutato la sua domanda di asilo.
Wu Xin (pseudonimo), nata il 5 aprile 1956, nella contea della città di Linyi, Shandong, si è unita alla Chiesa di Dio Onnipotente, un nuovo movimento religioso cristiano cinese, nel settembre del 2004. Il 23 aprile 2015 è fuggita in Svizzera per scampare alla persecuzione delle autorità del Partito Comunista Cinese contro i membri della sua Chiesa. Il governo svizzero ha rifiutato la sua richiesta di asilo e l’ha espulsa il 2 maggio 2017. Tornata in Cina, la donna era troppo spaventata per tornare a casa e così ha affittato una stanza nella struttura di alloggio familiare di una ditta edile, nella contea di Linshu.
La notte del 27 giugno 2017, alcuni funzionari dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Linyi, contea di Linshu, hanno fatto irruzione nella camera di Wu Xin e l’hanno arrestata, confiscandole un computer portatile e un telefono cellulare che aveva acquistato all’estero e anche il suo libretto bancario e la sua carta bancomat. Le autorità hanno congelato i conti bancari di Wu Xin e della sua sorella minore.
Il 30 giugno, Wu Xin è stata condannata a 15 giorni di detenzione amministrativa con l’accusa di “partecipazione a movimento xie jiao (eterodosso)”.
Il 14 luglio, l’Ufficio di Pubblica Sicurezza della contea di Linshu ha messo di nuovo in carcere Wu Xin con l’accusa del reato di “uso di organizzazione xie jiao per intralciare l’applicazione della legge”.
Il 18 agosto il tribunale della contea di Linshu ha emesso l’ordine di cattura per Wu Xin e l’ha condannata a 3-5 anni di pena detentiva limitata per “sospetto uso di organizzazione xie jiao per intralciare l’applicazione della legge” e l’ha multata per 30mila renminbi. È stata inviata al centro di detenzione femminile della città di Linyi, dove sta ancora scontando la sua pena, in attesa del rilascio, previsto per il 29 dicembre 2020.
Servizio di Jiang Tao