Un documento riservato scoperto di recente descrive la campagna svoltasi nel 2018 contro questo nuovo movimento religioso cristiano in una città dello Jiangsu
Lin Feng
Il documento, pubblicato nell’aprile 2018 dalla sezione dell’Ufficio per la sicurezza pubblica di una città nella provincia costiera centro-orientale dello Jiangsu, descrive dettagliatamente la campagna per sopprimere la Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) attuata congiuntamente con il Dipartimento della sicurezza pubblica provinciale. Nel 2018, nell’ambito della campagna nazionale contro la CDO, nella sola provincia dello Jiangsu sono stati arrestati 1.984 fedeli. Secondo quanto pubblicato nel Rapporto annuale 2018 sulla persecuzione della Chiesa di Dio Onnipotente da parte del governo comunista cinese (recensito da Bitter Winter) si tratta di un numero di arresti che supera quelli effettuati in ogni altra regione della Cina.
Il documento prevedeva disposizioni per la mobilitazione di unità sotto la supervisione dell’Ufficio per la sicurezza pubblica ed esortava i responsabili «ad attribuire grande importanza e a partecipare personalmente a tutte le attività» della campagna. Sono state assegnate responsabilità specifiche a 16 unità di polizia affinché fossero condivise informazioni, dati e altre risorse per «condurre una battaglia composita di intelligence e tecnologia».
L’Ufficio per la sicurezza pubblica ha incaricato le proprie unità responsabili della sicurezza nazionale di condurre la campagna, mentre le unità che supervisionano la sicurezza pubblica della città hanno ricevuto istruzioni per il controllo degli obiettivi chiave e per guidare il personale della polizia locale nelle operazioni investigative. Inoltre, il personale della sicurezza pubblica della città, guidato dalla divisione politica dell’Ufficio, è stato incaricato di implementare le attività propagandistiche contro gli xie jiao, utilizzando sia i media mainstream sia media specializzati nella sicurezza pubblica, nonché le risorse online. All’unità per la sicurezza interna sono stati assegnati compiti di propaganda contro gli xie jiao e anche la responsabilità di seguire le piste investigative nelle università e nei luoghi di lavoro. La responsabilità di indagare sui siti web relativi alla CDO e sull’attività online è stata attribuita all’unità preposta alla sicurezza informatica mentre all’unità addetta alla comunicazione è stato assegnato il compito di raccogliere i dati relativi alla CDO.
L’attività repressiva ha riguardato anche i fedeli della CDO che vivono all’estero. Sono state istruite apposite unità di polizia per svolgere ampi lavori di intelligence all’estero e per indagare sulla situazione dei fedeli che vivono in altri Paesi o che viaggiano fuori dalla Cina e su quelli che hanno viaggiato all’estero o che dispongono di documenti validi per farlo.
Grazie a uno scrupoloso monitoraggio, sono stati fermati anche dei fedeli che avevano presentato la domanda per ricevere i documenti di viaggio. Uno di essi ha riferito a Bitter Winter di essere stato arrestato nel maggio 2018 dopo aver richiesto il passaporto. I poliziotti che lo hanno interrogato e torturato dicevano che il loro obiettivo era di far estradare in Cina i fedeli della CDO fuggiti in altri Paesi, come la Corea del Sud e gli Stati Uniti d’America e che al loro ritorno costoro verranno arrestati dalle autorità.
Il documento prevede anche che vengano monitorati i movimenti dei fedeli della CDO all’interno del Paese. Non solo alcuni fedeli sono stati arrestati mentre prendevano un treno, ma sono stati indagati anche gli altri passeggeri che viaggiavano sullo stesso autobus o treno e ciò al fine di scoprire possibili collegamenti per espandere l’ambito della sorveglianza.
Per sopprimere le credenze religiose, il governo cinese, a tutti i livelli, si avvale di sistemi di sorveglianza ad alta tecnologia, come i big data e i sistemi di riconoscimento facciale. Il documento della città di Jiangsu dispone infatti che le autorità facciano pieno uso del database con le informazioni sugli appartenenti ai gruppi religiosi presenti nell’elenco degli xie jiao predisposto dal ministero per la Sicurezza pubblica. Il documento menziona anche «l’attuale piattaforma di combattimento per la sicurezza nazionale», ma non fornisce dettagli specifici sul suo contenuto, su chi l’abbia creata o se ne occupi. Utilizzando questi strumenti, gli agenti di polizia sono stati incaricati di identificare i membri chiave della CDO presenti in città e di proseguire con altre attività di identificazione basate sulle immagini.
Nel corso della campagna contro la CDO nello Jiangsu sono stati impiegati anche altri strumenti di sorveglianza ad alta tecnologia come per esempio i dispositivi di localizzazione e monitoraggio nascosti nei veicoli elettrici di alcuni fedeli della chiesa.
Alle pattuglie della polizia stradale, così come ai reparti della polizia speciale e criminale è stato attribuito il compito di raccogliere indizi sui fedeli della CDO e di collaborare con il loro arresto.
Per garantire la massima intensità alla campagna contro la CDO, le autorità hanno anche coinvolto le istituzioni religiose ufficiali della città, i funzionari governativi, gli attivisti patriottici e gli altri cittadini per organizzare riunioni di mobilitazione, preparare e distribuire materiale tematico per incitare la gente a denunciare i fedeli della CDO. Secondo alcuni fedeli l’amministrazione cittadina aveva fatto affiggere in svariati luoghi, come gli incroci stradali, i cancelli delle scuole e gli ingressi degli edifici residenziali avvisi in cui si offrivano ricompense a chi avesse denunciato dei fedeli della CDO; tali premi andavano da 100 a 5mila renminbi (da circa 15 a 745 dollari statunitensi).