Dall’aprile 2017, il Partito Comunista Cinese sta introducendo cerimonie di giuramento di fedeltà a se stesso nelle istituzioni statali, nelle imprese e anche nei college e nelle università. Ai membri del partito e delle associazioni viene imposto di giurare che ascolteranno le parole del partito, seguiranno il partito e assolutamente non crederanno in alcuna religione.
Nel 2018, le autorità della regione dello Xinjiang, in cui è presente un grande numero di musulmani, hanno introdotto cerimonie di giuramento di fedeltà nelle scuole elementari e medie. Le autorità si trincerano dietro l’idea della “difesa dell’unità etnica” e impongono misure coercitive alle scuole affinché svolgano i suddetti giuramenti al partito onde eliminare completamente le fedi delle minoranze etniche dello Xinjiang e ateizzare le future generazioni uigure. Ecco alcuni esempi dello sradicamento delle religioni perpetrato attraverso i giuramento di fedeltà nelle scuole della città di Shihezi, nello Xinjiang.
Scuola media etnica di Shihezi
Il 30 aprile 2018, alle 9,30 del mattino, la scuola media etnica di Shihezi ha tenuto un’insolita cerimonia di giuramento alla quale hanno partecipato più di mille fra insegnanti e studenti dell’istituto, nonché il personale dell’Ufficio municipale delle pubblica sicurezza, del tribunale e delle stazioni di polizia. I partecipanti hanno pronunciato questo giuramento: «Credo solo al Partito Comunista e seguo solo il Partito Comunista. Non sarò mai una persona doppia: sosterrò il marxismo e il leninismo, e terrò Allah per il mio cuore». Dopo la cerimonia di giuramento, sotto la direzione degli insegnanti e istruiti dai capi d’istituto, gli studenti hanno camminato in fila intorno a copie del Corano e ad altri oggetti che si trovano normalmente nelle famiglie uigure e Hui, copie del Corano e altri oggetti che erano stati impilati su un tappeto rosso. Gli insegnanti hanno quindi detto agli studenti: «Non potete credere in queste cose. Potete solo credere nel Partito Comunista. Le politiche del Partito Comunista sono molto buone. Non dovete credere in nessun’altra religione, compreso l’islam nel quale avete sinora creduto. In futuro non ci saranno più cose islamiche. D’ora in poi non vi è più permesso parlare in lingua uigura. Dovrete solo parlare cinese mandarino».
La scuola è controllata strettamente dalla polizia locale: prima di entrare nel campus si devono passare cinque posti di blocco. Al primo posto di blocco, su ogni lato dell’ingresso c’è una guardia di sicurezza completamente armata e dotata pure di un manganello elettrico. Tutti coloro che vogliono passare devono essere perquisiti, zaini compresi. Sono stati installati monitor per sorvegliare le classi e i capi della scuola vigilano su ogni studente. Tutto quello che i genitori portano ai figli deve essere controllato prima che gli studenti vengano avvisati di venirlo a ritirare. Uno dei motivi dell’istituzione dei posti di blocco è impedire che nella scuola vengano introdotti e nel campus siano diffusi libri e materiali religiosi.
Gli studenti della scuola sono musulmani, di età compresa fra i 15 e i 20 anni, e provengono da diverse località dello Xinjiang. Anche quando compiono gli esercizi del mattino, alle 6, sono sorvegliati da agenti di pubblica sicurezza completamente armati. Attività a carattere religioso non ne sono consentite di alcun tipo.
Scuola media n. 2 di Shihezi
Dal mese di aprile, insegnanti e studenti di tutta la scuola media n. 2 di Shihezi hanno tenuto diverse cerimonie di giuramento di fedeltà al Partito. Hanno alzato la mano per giurare alla dichiarazione, hanno pronunciato i propri nomi e hanno giurato di essere atei, non sleali e di sorvegliare la fede della propria famiglia riferendo subito qualora scoprissero che i familiari credono in una qualunque religione, senza nascondere alcun fatto.
Scuola media n. 9 di Shihezi
Il mattino del 14 maggio, in una classe della scuola media n. 9 di Shihezi, l’insegnante ha chiesto agli studenti di strappare dai quaderni tutte le pagine contenenti scritti in lingua uigura. L’insegnante ha detto che era un ordine del Provveditorato. «Tutti i libri e tutta la letteratura in lingua uigura devono essere distrutti. In futuro, alle minoranze etniche non sarà permesso parlare le proprie lingue, potendo parlare solo mandarino e inglese. Non potranno indossare abiti tradizionali nazionali e non potranno celebrare nessuna delle loro feste. Se, quando gli ispettori verranno a visitare la scuola domani, qualcuno verrà scoperto con quaderni in lingua uigura, sarà portato in riformatorio e assegnato a studi politici».
Il 15 maggio, gli insegnanti hanno consegnato a ogni studente un documento con l’impegno scritto a non credere più in Dio e a riconoscere l’ateismo, chiedendo loro di firmarlo insieme ai genitori.
Il 17 maggio, verso le 9 del mattino, gli studenti hanno di nuovo partecipato a una cerimonia di giuramento di fedeltà: «Non sarò mai una persona doppia, non credo in alcuna religione e controllerò la mia famiglia affinché essa non creda in alcuna religione e segua il Partito per sempre!».
Servizio di Li Zaili