Chiuso perché «non ha un certificato di registrazione per l’attività religiosa»: i fedeli delle Chiese domestiche cercano di affittare degli spazi, ma vengono perseguitati
Allontanati dalle proprie Chiese domestiche, i cristiani cinesi si stanno dando da fare per cercare di affittare case invece di averne la piena proprietà. Sfortunatamente, il Partito Comunista Cinese (PCC) conosce questa tattica, e non solo li sta privando di quei luoghi, ma minaccia anche i proprietari di tali immobili.
La mattina del 14 dicembre i fedeli di una Chiesa domestica di Huangshi, una città nella provincia centrale dell’Hubei, si stavano incontrando in un edificio preso in affitto quando due incaricati del personale della comunità sono entrati affermando che la sede della riunione, non disponendo di un certificato di registrazione come sede religiosa violava la legge, pertanto hanno ordinato ai fedeli di andarsene.
Il responsabile della chiesa ha tentato di spiegare che la chiesa stava richiedendo un certificato di registrazione e aveva già pagato parecchie migliaia di renminbi per l’affitto e che inoltre il trasloco avrebbe comportato una perdita enorme.
Ai membri della comunità questo non importava.
Uno di loro prima di ordinare ai fedeli di andarsene in quanto stavano disturbando le altre persone ha detto: «Questi sono affari vostri».
In realtà, le uniche persone disturbate erano i cristiani che sono stati continuamente molestati dalle autorità sin dallo scorso agosto. La sede di incontro della chiesa era originariamente un centro di attività per i dipendenti. Così, il 28 agosto, il responsabile della chiesa ha ricevuto una telefonata dall’amministratore del centro il quale gli comunicava che il contratto di locazione era stato revocato per ordine del segretario della comunità.
Poi il responsabile della chiesa è stato costretto a utilizzare un magazzino come nuovo luogo di incontro della chiesa. Dopo, esso era stato trasferito in uno stretto passaggio fuori dalla casa di un credente, ma visto che l’acqua gocciolava continuamente dai balconi, i cristiani erano stati nuovamente costretti a spostarsi, questa volta affittando un appartamento bifamiliare in un altro edificio. I fedeli amavano questo luogo, così facevano tutto il possibile per non attirare l’attenzione su di loro.
Ma invano.
Il luogo di incontro è stato chiuso e ai fedeli della chiesa non è rimasta altra scelta che cercare nuovamente, solo che la vecchia routine si è ripetuta.
Il direttore della chiesa ha domandato ai funzionari dell’amministrazione: «La sede per gli incontri che abbiamo trovato è relativamente remota, quindi il problema di disturbare altre persone non si pone. Inoltre, ho firmato un contratto con il proprietario. Perché ci state ostacolando e ci lasciate senza un posto dove andare?».
La loro unica risposta è stata: «Si tratta di un ordine che proviene da un livello più alto di governo e dobbiamo eseguirlo».
Visto che la sede della riunione nell’edificio familiare era prossima alla chiusura e anche la sede recentemente affittata era bloccata dall’amministrazione il responsabile della chiesa ha dovuto continuare la ricerca di un nuovo luogo di incontro.
Il responsabile della chiesa ha detto: «l’amministrazione mi ha inserito nella lista nera».
Un altro collaboratore della chiesa ha aggiunto: «L’amministrazione ci sta chiedendo di ottenere un permesso e intanto continua a ritardarne l’approvazione. In effetti ci stanno ostacolando intenzionalmente. Quando gli incaricati dell’amministrazione vengono a fare delle ispezioni dicono: «Le misure antincendio sono insufficienti” oppure “State disturbando le persone.” Quando troviamo un edificio adatto, proibiscono al proprietario di affittarcelo. In breve, non ci permetteranno di organizzare degli incontri ».
Si tratta di un altro nuovo sviluppo, ora il PCC controlla severamente i proprietari degli immobili e proibisce loro di affittare appartamenti o case ai cristiani.
Una cristiana di nome Yang che vive nella città di Yichun, nella provincia sudorientale dello Jiangxi, ha rivelato a Bitter Winter che alla fine di novembre, quando ha firmato un contratto di affitto con il suo padrone di casa, ha scoperto una clausola contrattuale secondo la quale: «È proibito svolgere attività illegali/ improprie o pratiche superstiziose nell’appartamento». Quando Yang ha domandato a quali “attività superstiziose” si riferisse la clausola, il proprietario ha detto che l’appartamento non può essere affittato a chiunque creda in Dio o in Buddha. Se una tale persona viene scoperta, verrà immediatamente sfrattata, la cauzione non sarà rimborsata e dovrà assumersi tutte le responsabilità.
I cristiani non sono gli unici a subire il peso della repressione.
Il 19 luglio 2018, la polizia della città di Sanming, nella provincia sudorientale del Fujian, ha arrestato un cristiano in una proprietà in affitto e, successivamente, la polizia ha convocato il proprietario alla stazione di polizia per un interrogatorio. Quando gli agenti hanno mostrato al proprietario una foto dei cristiani perché li identificasse l’uomo ha negato di sapere di chi si trattasse. È stato poi informato che affittare appartamenti ai cristiani è illegale e punibile con multe di decine di migliaia di renminbi.
Servizio di Cai Congxin