Offrendo fino a 100mila renminbi (circa 14mila dollari statunitensi) a chi segnala gli xie jiao, si crea un ambiente in cui «ciascuno partecipa e tutti denunciano»
di Ye Jiajia
Città di Zouping nello Shandong
In luglio la Commissione per gli affari politici e giuridici di Zouping, una città nella provincia orientale dello Shandong, ha adottato le cosiddette «Misure atte a premiare le segnalazioni utili alla repressione degli xie jiao» (di seguito semplicemente “Misure”). Secondo le “Misure”, chiunque denunci dei fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) o dei praticanti del Falun Gong potrà ricevere una ricompensa fino a 2.500 renminbi (circa 360 dollari).
In Cina oltre venti gruppi religiosi, tra cui il Falun Gong, gli Shouters, la All Sphere Church e la Chiesa di Dio Onnipotente, sono repressi e perseguitati come xie jiao perché non accettano il controllo del PCC, conoscono una rapida crescita e contano un gran numero di fedeli. Tutto ciò costituisce una minaccia per il regime e preoccupa il PCC. Far parte di uno di questi gruppi è considerato un crimine che comporta, ai sensi dell’art. 300 del Codice penale una pena detentiva da tre a sette anni o anche una punizione più severa.
Secondo le “Misure”, i comportamenti da segnalare comprendono l’utilizzo di internet per produrre e diffondere materiali dei gruppi religiosi sopra menzionati; la produzione e diffusione di volantini, immagini, slogan, giornali e pubblicazioni religiose; l’affissione di striscioni e manifesti religiosi in luoghi pubblici; la pubblicazione e la stampa di scritti che promuovono la religione; eccetera.
Provincia di Hainan
Quest’anno sono comparsi avvisi simili e sono state adottate misure premiali anche nella provincia di Hainan nel Guangdong e altrove.
Il 15 giugno, il Dipartimento per la sicurezza pubblica della provincia meridionale di Hainan ha diffuso un documento intitolato «Avviso sulle ricompense per coloro che forniscono indizi sulle attività illegali e criminali degli Xie jiao». L’avviso afferma che coloro che segnalano indizi relativi alle «attività illegali e criminali» degli xie jiao riceveranno compensi in denaro e che il loro ammontare sarà determinato in base all’utilità degli indizi stessi fino a un massimo di 100mila renminbi (circa 140mila dollari).
Provincia del Guangdong
Il 1° maggio il Dipartimento per la sicurezza pubblica della provincia meridionale del Guangdong ha adottato ufficialmente un documento intitolato «Misure sperimentali per ricompensare le segnalazioni delle attività illegali e criminali degli xie jiao». Il documento precisa che a coloro che segnalano indizi, se confermati, sarà riconosciuta una ricompensa di 100mila renminbi (circa 140mila dollari). Tale misura resterà in vigore per tre anni.
Secondo quanto pubblicato il 17 giugno dal Nanfang Daily, nella provincia del Guangdong numerosi praticanti del Falun Gong sono stati denunciati e arrestati per aver promosso il Falun Gong o distribuito materiale promozionale durante l’epidemia.
In effetti offrire ricompense per spingere le persone a denunciare i fedeli dei gruppi religiosi vietati dal PCC costituisce uno dei principali metodi per reprimere le religioni. Questo sistema è sempre stato in auge sia nelle campagne sia nelle comunità urbane.
Mongolia interna
Un funzionario della lega di Xing’an nella Mongolia interna ha riferito a Bitter Winter che lo scorso ottobre l’amministrazione locale ha offerto ricompense agli abitanti di tutti i villaggi che avessero segnalato fedeli di gruppi religiosi vietati. Chiunque segnali tali persone riceverà una ricompensa di 10mila renminbi (circa 1.400 dollari) mentre chi segnalerà la presenza di un missionario proveniente da fuori città, dopo l’arresto del medesimo, riceverà una ricompensa di 50mila renminbi (circa 7mila dollari).
Il funzionario ha dichiarato: «La campagna nazionale per reprimere la religione è più severa di quanto fosse durante la Rivoluzione Culturale».
Città di Nanchino
Un fedele della Chiesa delle Tre Autonomie di Nanchino, una città nella provincia orientale dello Jiangsu, ha riferito a Bitter Winter che a metà giugno si è svolto un convegno dedicato ai funzionari dell’Ufficio per gli affari religiosi e ai comandanti della Brigata per la sicurezza nazionale. Durante i lavori è stato detto che il PCC ha varato un documento che prevede tre anni consecutivi di repressione della CDO.
L’Ufficio per gli affari religiosi ha inoltre chiesto ai fedeli della Chiesa delle Tre Autonomie di collaborare con il governo denunciando i fedeli della CDO.
Propaganda anti-xie jiao
Per indurre il maggior numero possibile di persone a partecipare alla campagna per reprimere i gruppi religiosi vietati, il PCC non si limita a offrire lauti premi in denaro agli informatori, ma porta avanti in tutto il Paese un’onnipresente propaganda contro gli xie-jiao.
Il 1° luglio componenti della Commissione per gli affari politici e legali della contea di Yucheng, nell’area metropolitana di Shangqiu, una città nella provincia centrale dell’Henan, hanno distribuito materiale di propaganda contro gli xie jiao in un parco dove erano anche stati piazzati numerosi striscioni propagandistici.
Un abitante ha riferito a Bitter Winter che, quattro giorni dopo, anche l’Ufficio per gli affari religiosi della contea ha fatto propaganda nel parco. I dipendenti dell’ufficio dicevano: «Non credete in nessuna religione all’infuori del Partito Comunista. È sufficiente credere nel Partito e nel governo popolare cinese». Costoro hanno anche esortato la gente a segnalare tutti i gruppi cristiani aggiungendo che «chi scopre e segnala dei credenti sarà ricompensato».
Il regime usa vari mezzi per spingere il maggior numero possibile di persone a prendere parte alla campagna per sopprimere gli xie jiao strumentalizzando a fini propagandistici anche le festività etniche.
Il 18 luglio le Commissioni per gli affari politici e legali della città di Hechi e della contea autonoma di Dahua Yao da essa amministrata, nella Regione autonoma del Guangxi Zhuang, hanno approfittato delle celebrazioni in occasione della festività etnica Zhuzhu per fare propaganda contro gli xie jiao. Si tratta della più importante festa tradizionale per gli abitanti di Bunu Yao che, nel corso delle celebrazioni, venerano i propri antenati a cui offrono sacrifici. Gli attivisti anti-xie jiao hanno anche condotto un webcast online, in modo che sia le persone e i turisti sul posto sia i follower online potessero essere raggiunti dalla propaganda anti-xie jiao. A tutti è stato chiesto di boicottare gli xie jiao. Secondo il sito web anti-sette cinese, quel giorno il webcast ha ottenuto 2.189.000 visualizzazioni.
Gli arresti sono proseguiti anche durante la pandemia
Negli ultimi mesi, nonostante il dilagare dell’epidemia, la CDO e altri gruppi religiosi vietati hanno continuato a essere gli obiettivi chiave della persecuzione del PCC. Fino a giugno nelle sei province del Sichuan, dello Shanxi, del Jiangsu, dell’Henan, dello Shandong e dello Jiangxi sono stati arrestati oltre 800 fedeli della CDO.
Attualmente il PCC cerca di coinvolgere la popolazione nella campagna per boicottare gli xie jiao offrendo laute ricompense per le segnalazioni. Ciò ovviamente comporterà maggiori rischi per i fedeli della CDO, per i praticanti del Falun Gong e per gli altri gruppi religiosi vietati.