Un edifico di culto della Chiesa delle Tre Autonomie nella provincia dello Yunnan è stato demolito per far posto al “consolidamento”.
L’8 aprile, l’Ufficio per gli affari religiosi della città di Lushui ha avvisato la Chiesa delle Tre Autonomie di Denglongba, controllata dal governo, che le era stata revocata l’autorizzazione e che pertanto la sua congregazione avrebbe dovuto fondersi con la chiesa meno popolosa della città, la Chiesa cristiana denominata in inglese Two Meetings’ Center. Ai fedeli veniva inoltre richiesto di demolire da soli il proprio luogo di culto entro tre giorni. Questo «per ottenere la sottomissione delle religioni e la stabilità della società» nell’ambito del Programma di consolidamento dei siti delle attività religiose nella città di Lushui.
I fedeli si sono rifiutati di demolire l’edificio, ritenendo che l’iniziativa del governo di unificare le chiese rappresentasse una grave violazione della libertà religiosa garantita dalla Costituzione nazionale. Inoltre la Chiesa delle Tre Autonomie aveva ricevuto l’approvazione dal governo e il suo edificio di Denglongba non stava affatto conducendo «attività religiose illegali» come invece affermato nella comunicazione.
Il 12 aprile le autorità si sono presentate davanti alla chiesa con un contingente di 200 persone appartenenti a varie forze dell’ordine e uffici per gli affari religiosi. In quattro ore hanno demolito la chiesa.
I fedeli avevano speso quasi 500mila renminbi, ossia quasi 74mila dollari, per costruirla. Dopo la demolizione hanno pure sporto denuncia, ma il tribunale l’ha respinta e gli avvocati si rifiutano di rappresentarli. La congregazione della chiesa demolita è stata ora fusa con il Two Meetings’ Center come prescritto dal decreto governativo.
Servizio di Bai Lin