Massimo Introvigne
La propaganda cinese continua a sostenerlo, ma studi accademici hanno invece dimostrato che il crimine fu commesso da un altro nuovo movimento religioso.
I regimi totalitari usano incolpare le vittime che perseguitano e in questo il regime cinese non fa eccezione. In Cina, la Chiesa di Dio Onnipotente (CDO), un nuovo movimento religioso cinese di origine cristiana, è vittima di una persecuzione durissima per giustificare la quale il Partito Comunista Cinese (PCC) ha lanciato una massiccia campagna di fake news. La più spregevole di queste riguarda l’omicidio di una commessa, Wu Shuoyan (1977-2014), avvenuto in un ristorante McDonald’s della città di Zhaoyuan il 28 maggio 2014. Che l’omicidio si sia verificato è purtroppo un dato di fatto; quello che è falso è che sia stato commesso dalla CDO.
Sono stato tra gli esperti occidentali che l’Associazione cinese anti-xie jiao ha invitato a due convegni tenutisi nel 2017, rispettivamente a Zhengzhou e a Hong Kong, per discutere sulla nozione di xie jiao e sulla CDO. Ho partecipato a quei convegni con mentalità aperta, come è stato riconosciuto anche dai media governativi locali. Tuttavia, sulla base dei documenti che mi sono stati forniti, o che sono stati pubblicati dalle stesse autorità cinesi, sono giunto (come altri) alla conclusione che l’omicidio del McDonald’s sia stato commesso da un altro movimento religioso, non legato alla CDO: un movimento diverso, che venerava un diverso Dio Onnipotente vivente e che identificava Dio incarnato in due donne, le sue leader, Lü Yingchun e Zhang Fan (1984-2015).
Durante il processo, Lü Yingchun ha dichiarato: «Io e Zhang Fan siamo le uniche portavoce del vero “Dio Onnipotente”. Il governo ha perseguitato il “Dio Onnipotente” in cui crede Zhao Weishan [il responsabile amministrativo della CDO], non il “Dio Onnipotente” di cui parliamo noi. Loro sono un “Dio Onnipotente” falso, mentre noi siamo il “Dio Onnipotente” vero». Nel 2015, la studiosa australiana Emily Dunn ha sostenuto che gli assassini del McDonald’s potrebbero essere un tempo stati fedeli della CDO, benché al momento del crimine non ne facessero più parte. Tuttavia Zhang Fan, che è stata successivamente giustiziata insieme al padre, Zhang Lidong (1959-2015), in un’intervista rilasciata alla rete televisiva Phoenix controllata dal governo, aveva dichiarato: «Non ho mai avuto contatti con la Chiesa di Dio Onnipotente».
Pochi giorni dopo il fatto, i media cinesi hanno falsamente attribuito l’omicidio alla CDO. Alcuni media occidentali, tra cui la BBC e The Telegraph, hanno ripreso la storia attraverso i propri corrispondenti a Pechino. Secondo i miei calcoli, ora del 2017 circa 20mila articoli pubblicati su media occidentali avevano attribuito l’omicidio alla CDO, riducendo al silenzio tutte le voci contrarie. Solo nel 2017 hanno infatti iniziato a comparire articoli di studiosi occidentali utili a chiarire che la CDO non fosse stata responsabile dell’omicidio del McDonald’s (né in effetti di altri crimini analogamente attribuiti alla CDO dalla propaganda cinese), in parte proprio come risultato dei convegni anti-sette svoltisi in Cina. Io stesso ho pubblicato uno studio dettagliato che ricostruisce la storia del movimento di Lü Yingchun e di Zhang Fan, un piccolo gruppo interessante (per quanto funesto) che nulla aveva a che fare con la CDO.
Gli articoli accademici che sono stati pubblicati nel 2017 non hanno però modificato in modo radicale la situazione rispetto al successo che aveva riscosso la propaganda cinese, giacché alcuni media, quando parlavano della CDO, continuavano a riferirsi a essa come al gruppo responsabile dell’omicidio del McDonald’s. Altri media, tuttavia, citavano gli studi accademici che avevano concluso che così non era.
Il PCC non ha abbandonato del tutto la produzione di fake news. Nel 2014 Beijing News ha pubblicato alcuni estratti della trascrizione degli atti del processo per l’omicidio nel McDonald’s, ma quegli estratti sono scomparsi da Internet dopo la pubblicazione degli studi accademici del 2017. Li conservano però Web Archive e altri depositi di pagine Internet scomparse, che le autorità cinesi non controllano, dove sono ancora disponibili.
Periodicamente il PCC cerca di risuscitare il cavallo morto del caso McDonald’s. Zhang Fan e Zhang Lidong sono stati giustiziati nel 2015, ma Lü Yingchun è ancora in prigione, così come lo sono la sorella minore di Zhang Fan, cioè Zhang Hang, e l’amante di Zhang Lidong, ovvero Zhang Qiaolian, anche loro riconosciute complici dell’omicidio e pertanto condannate. Al processo Zhang Hang ha dichiarato di «non essere una credente molto devota» e in generale di non essere mai stata particolarmente interessata alla religione; inoltre, come sopra ricordato, Lü Yingchun ha negato con forza qualsiasi legame con la CDO. I media cinesi hanno riferito che le due donne sono state “rieducate” con successo in prigione, che hanno partecipato a gare tra chi forniva la critica migliore degli xie jiao e che sono state premiate con una riduzione della pena. Un articolo ha riferito che anche Zhang Qiaolian fosse stata coinvolta nel processo di “rieducazione”, ma che, a quanto pare, non avesse molto da dire ai media. Dopotutto si era convertita al movimento solo otto giorni prima dell’omicidio nel McDonald’s.
I lunghi articoli pubblicati dai media cinesi, con foto di Lü Yingchun e di Zhang Hang che denunciano gli xie jiao davanti alle proprie compagne di prigione e che partecipano a concorsi e a spettacoli in carcere, sono a modo loro interessanti. Pur rispecchiando il linguaggio occidentale della deprogrammazione, anche dopo il successo della “rieducazione” le due donne non hanno ancora mai dichiarato di essere state fedeli della CDO.
Il nome “Dio Onnipotente” viene del resto ripetuto ossessivamente negli articoli che raccontano la storia della “rieducazione” delle assassine, con il chiaro intento di ribadire il legame tra l’omicidio del McDonald’s e la CDO. Tuttavia, il massimo che le autorità siano riuscite a estorcere a Lü Yingchun e a Zhang Hang dopo anni di deprogrammazione intensiva è stata la dichiarazione che sia Lü Yingchun sia la defunta Zhang Fan avessero letto il libro della CDO intitolato La Parola appare nella carne. Lü Yingchun non ha mai menzionato il titolo del libro, ma ha lasciato intendere di essersi imbattuta in un testo della CDO nel 1998. Zhang Hang ha riferito che un giorno, nel 2008, sua sorella era arrivata a casa con una copia del suddetto libro e di essere poi stata in possesso anche di un altro libro della CDO, intitolato The Hidden Work Done by God. Successivamente, secondo quanto riferito da Zhang Hang, Zhang Fan aveva incontrato Lü Yingchun in un forum su Internet dedicato a Dio Onnipotente e quell’incontro era stato cruciale per la formazione del loro gruppo.
Ovviamente la dinamica delle fake news è ancora attiva, e il nome e i titoli dei libri della CDO vengono enfatizzati, ma, leggendo attentamente le confessioni delle due donne, si può notare che in realtà non negano ciò che tanto loro quanto Zhang Fan avevano detto prima e durante il processo.
Zhang Fan aveva confessato che nel 2007 «aveva trovato una copia del libro di “Dio Onnipotente” sulla porta di casa», reputandolo convincente. In un’intervista ha anche menzionato un libro che ha chiamato God’s Hidden Work, cioè “Il lavoro nascosto di Dio”, che probabilmente è una versione pirata o un’imitazione di un testo pubblicato dalla CDO, appunto The Hidden Work Done by God, a meno che la donna non abbia citato erroneamente il titolo.
Si può sospettare che adesso le due donne sottolineino l’importanza dei libri della CDO per compiacere le autorità penitenziarie, ma non è un punto decisivo. In Cina sono stati distribuiti milioni di testi della CDO e alcuni, secondo la Dunn, venivano addirittura lasciati «in luoghi pubblici, come le stazioni ferroviarie, per farli trovare ai passanti». Il possesso di questi libri, quindi, difficilmente può indicare che qualcuno sia un fedele della CDO. Nella stessa intervista, Zhang Fan ha dichiarato di aver sviluppato interesse per la CDO dopo aver letto quel testo, ma di non essere mai riuscita a contattare l’organizzazione. «Non ho mai avuto contatti con la Chiesa di Dio Onnipotente perché erano molto riservati e non sono riuscita a trovarli», ha spiegato.
Anche su Lü Yingchun ci si può porre la stessa domanda, ossia se l’enfasi che la donna ha posto sull’importanza dell’incontro con i testi della CDO non sia stata semplicemente una saggia strategia penitenziaria mirante a ottenere una riduzione della condanna all’ergastolo. Tuttavia, se mai la donna fosse stata persuasa dai testi della CDO, questo convincimento sarebbe durato un periodo di tempo piuttosto breve. Nell’intervista che ha rilasciato in prigione, Lü riferisce infatti di aver preso informazioni sulla CDO nel 1998, ma dichiara che nello stesso 1998 stava già sostenendo di essere «il figlio primogenito di Dio». Ha anche affermato che già «da quand’era molto giovane» aveva capito di «essere perfetta come Dio». Nel corso del processo ha dichiarato: «Sono cresciuta sapendo di essere “Dio in persona”. Nel 1998 ho letto le parole “figlio primogenito” in un libro su “Dio Onnipotente”. Ero convinta di essere io stessa il “figlio primogenito”. […] Alla fine ho scoperto che ero “Dio in persona”». Il “figlio primogenito” è un appellativo utilizzato nel Nuovo Testamento per designare Gesù Cristo (cfr. Eb 1, 6 e Ap 1, 5). Il libro menzionato può essere o può non essere un testo della CDO, ma di certo in quella Chiesa non c’è alcun Dio oggi vivente sulla Terra oltre all’unico e solo Dio che la Chiesa identifica come tale, né vi è alcun «figlio primogenito di Dio». Di certo queste grandiose convinzioni che aveva di sé stessa non avrebbero permesso a Lü Yingchun di diventare una fedele della CDO e anzi qualsiasi normale fedele della Chiesa l’avrebbe di fatto considerata blasfema.
Per quanto riguarda il «forum su Internet dedicato a Dio Onnipotente», sulla base delle testimonianze e delle interviste rilasciate da Zhang Fan si sa essersi trattato di un gruppo in cui Lü Yingchun diffondeva le proprie affermazioni messianiche, affermazioni chiaramente incompatibili con la teologia della CDO. Ciò significa che il «forum su Internet dedicato a Dio Onnipotente» non era affatto correlato alla CDO. Né Lü Yingchun lo smentisce nell’intervista che ha rilasciato in prigione, né Zhang Hang lo ha negato. Quest’ultima ha del resto affermato che la sua famiglia era convinta che «Lü Yingchun fosse il “figlio primogenito”» e, in seguito, che «fosse Dio». Nello stesso articolo, le guardie penitenziarie ricordano che, al suo arrivo in carcere, Lü Yingchun ha espresso le proprie credenze religiose in questi termini: «Io e Zhang Fan, abbiamo le caratteristiche di Dio, siamo Dio in persona…».
L’articolo spiega che il percorso di “rieducazione” di Lü non è stato affatto facile e che la donna è crollata solo dopo aver saputo che Zhang Fan era stata giustiziata. Il gruppo credeva che né Lü Yingchun né Zhang Fan sarebbero mai morte. Era cruciale per la loro fede che, proprio come Lü, «Zhang Fan, che era “il figlio primogenito”, non morisse ed entrasse nel mondo spirituale dalla carne». Ancora una volta la credenza nel ruolo spirituale esaltato di Zhang Fan non è compatibile con la teologia della CDO. Zhang Hang aveva ragione nell’affermare che Lü Yingchun avesse «una teoria propria di “Dio Onnipotente”» (che significa, ovviamente, una cosa diversa dalla CDO). Aveva creduto fin dall’inizio di essere «il figlio maggiore di Dio», «il Figlio Imperiale» con pieni poteri (anche se in seguito era stata disposta a condividere i propri privilegi divini con Zhang Fan), e aveva finito per costruire un piccolo gruppo “autosufficiente” con quei pochi che credevano alla sua pretesa divinità.
Nonostante tutto, fino al 2018, mentre la persecuzione della CDO si intensificava attraverso una massiccia ondata di arresti, il PCC ha cercato di attribuire l’omicidio alla CDO citando come fonti attendibili la BBC e altri media occidentali, ma convenientemente scordandosi di citare di essere stato il primo a trasmettere loro la notizia. È stato un caso interessante di “fake news sulle fake news” che dimostra, una volta di più, come, dopo diversi anni, il PCC senta ancora il bisogno di basarsi sull’omicidio nel McDonald’s per giustificare la persecuzione con cui tormenta la CDO.