In tutta la provincia sono in corso retate pianificate per reprimere la Chiesa. L’ultima è stata avviata in autunno nella città portuale di Qingdao
Di Zhang Wenshu
Fonti giornalistiche della Cina continentale riferiscono che l’amministrazione di Qingdao, un’importante città portuale nella provincia orientale dello Shandong, ha lanciato in settembre un’operazione trimestrale per reprimere le attività religiose e i cittadini che protestano contro le autorità. La mossa è parte di una campagna su scala nazionale per fare «pulizia dalle bande criminali e per eliminare il male»
Fonti ben informate hanno riferito a Bitter Winter che, durante un incontro segreto tenuto alla vigilia dell’operazione, l’amministrazione ha assegnato quote di arresto, da 100 a 200, dei fedeli di varie confessioni e movimenti religiosi. È stato anche chiesto loro di accelerare gli arresti dei fedeli identificati grazie a soffiate dei residenti.
La Chiesa di Dio Onnipotente (CDO) era indicata come uno dei bersagli prioritari. Secondo i dati forniti dalla Chiesa, la retata condotta quest’anno nello Shandong ha portato all’arresto di almeno 1.041 fedeli, alla detenzione di altri 377, alla condanna di 118 e al maltrattamento, da parte della polizia, di più di 1.170. Le proprietà confiscate ammontano a 2,84 milioni di renminbi (pari a circa 410mila dollari statunitensi).
Un agente di polizia, che ha partecipato all’operazione, ha dichiarato a Bitter Winter che la repressione contro la CDO è iniziata in ottobre. Sulla pianificazione degli arresti è stato peraltro mantenuto il più rigoroso silenzio per evitare che i poliziotti, chiamati da altre zone per eseguirli, non facessero trapelare notizie. Gli agenti hanno ricevuto le informazioni necessarie solo all’ultimo momento, prima dell’inizio dell’operazione.
Prima della retata, la polizia aveva condotto un’indagine approfondita sui fedeli della CDO segnalati, pedinandoli e monitorandoli mediante i sistemi di sorveglianza resi disponibili dai programmi Skynet e Sharp Eyes. Per muoversi, i poliziotti impiegati per seguire i fedeli hanno usato scooter elettrici.
Fonti interne al governo hanno rivelato a Bitter Winter che Pingdu, una città con status di contea nella giurisdizione di Qingdao, è stata scelta come punto di partenza della repressione contro la CDO. Già dal 7 ottobre circa mille agenti delle forze speciali, giunti dalle città vicine, sono stati mobilitati per convergere su Pingdu. L’anno scorso alcuni agenti avevano già preso parte alle operazioni per reprimere le proteste dei veterani di quella città.
Il 1° novembre, l’Ufficio di sicurezza pubblica di Pingdu ha inviato più di 200 poliziotti per rastrellare 24 luoghi di culto dell’area che erano stati monitorati da giorni, alcuni addirittura da sei mesi prima dell’operazione. Secondo fonti giornalistiche locali, quel giorno sono stati arrestati 38 fedeli della CDO e confiscati più di 340mila renminbi (circa 48.500 dollari statunitensi) di offerte alla Chiesa.
Lo stesso giorno una fedele della CDO che stava provando un vestito in un negozio è stata sorpresa da sei poliziotti in borghese che, fatta irruzione nel negozio, le hanno infilato un cappuccio nero sulla testa e l’hanno arrestata. Un testimone oculare ha riferito che diversi poliziotti in borghese sono poi rimasti a guardia del negozio.
Un’altra fedele della CDO ha rivelato a Bitter Winter che quella sua correligionaria era stata pedinata da un’auto verde per alcuni giorni prima dell’arresto e che un’altra giovane fedele della Chiesa è stata arrestata dopo essere stata pedinata per tre mesi.
Operazioni simili sono state condotte in altre località nella giurisdizione di Qingdao. Il 16 ottobre almeno 23 fedeli della CDO sono stati arrestati nella città con status di contea di Jiaozhou e il 17 ottobre altri dieci sono stati presi nel distretto di Licang di Qingdao.
Il Qilu Evening News, un quotidiano governativo dello Shandong, ha riferito che 108 fedeli della CDO sono stati arrestati nella città dall’inizio dell’operazione, in ottobre.