Un testo secretato sulla riforma carceraria dispone la rieducazione di “sette” e uiguri tramite lo studio del pensiero di Xi e maggiore sorveglianza elettronica
di Massimo Introvigne
Bitter Winter ha acquisito un documento burocratico confidenziale, emesso in aprile dall’Ufficio generale della Commissione centrale del PCC e dall’Ufficio generale del Consiglio di Stato, dal titolo Proposte per rafforzare e implementare l’operato delle carceri ( 關於加強和改進監獄工作的意見). Abbiamo deciso di non mettere online la copia in nostro possesso per ragioni di sicurezza (potrebbe infatti fornire informazioni sull’ufficio locale che l’ha diffuso). Sulla base dei siti web ufficiali, liberamente accessibili, gestiti dai dipartimenti competenti delle amministrazioni locali sparsi in tutto il Paese, abbiamo potuto concludere che al momento sono in corso a livello nazionale lo studio e l’applicazione di tale documento.
Il testo dichiara che le prigioni «per molto tempo hanno dato un contributo importante nel consolidare la posizione di potere del Partito e nel mantenere l’ordine del Paese sul lungo periodo». Ma, «poiché i conflitti principali esistenti nella società vanno incontro a cambiamenti, il compito delle carceri non è stato ancora del tutto aggiornato» rispetto al momento attuale e al “Pensiero del presidente Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”.
Come deve apparire una prigione conformemente alle indicazioni di Xi Jinping? Il documento raccomanda di «badare sempre a mantenere la sicurezza nazionale e l’ordine sociale, quali priorità supreme del compito delle carceri». La Cina di Xi vuole «incrementare la vigilanza politica ed evitare in modo puntuale che le forze ostili possano infiltrarsi, distruggere e denigrare il Partito e il governo». Le prigioni debbono «intensificare l’azione di “de-radicalizzazione”; occuparsi con severità, in base alla legge vigente, dei criminali che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale, che appartengono a uno xie jiao, che sono implicati in bande criminali e malvagie, che hanno una influenza sociale particolare e che hanno delle restrizioni sulla commutazione di una condanna. Quindi dovranno proteggere i risultati acquisiti nella principale battaglia condotta dal Paese, quella contro il terrorismo e per il mantenimento dell’ordine, la punizione della corruzione, l’eliminazione delle bande criminali e lo sradicamento del male». È di fondamentale importanza «rafforzare il supporto della politica per le prigioni nella regione dello Xinjiang e porre in atto ulteriori misure politiche correlate».
Ma come avverrà la rieducazione degli uiguri nello Xinjiang, dei fedeli dei movimenti religiosi vietati, etichettati come xie jiao, e di altri “criminali”? Il PCC ha la risposta pronta. Le amministrazioni della prigione dovrebbero «organizzare scrupolosamente lo studio del “Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”», che trasformerà i detenuti in «cittadini che si identificano dal punto di vista ideologico ed emotivo con la leadership del Partito, si identificano con la loro grande madre, si identificano con la nazione cinese, con la cultura cinese, con la via del socialismo con caratteristiche cinesi».
Le prigioni dovranno «mettere in evidenza l’istruzione ideologica; guidare i criminali nell’acquisire in modo corretto la visione del mondo, la prospettiva verso la vita e il sistema dei valori. Incrementare la capacità di ammettere la propria colpa e mostrare pentimento […]. Implementare la correzione psicologica. […] e riplasmare i criminali fino ad acquisire un carattere sano».
Fra i «criminali speciali» da «trasformare con decisione», il documento elenca coloro «che appartengono a uno xie jiao». Per loro le prigioni opereranno per «aumentare la percentuale di trasformazioni di successo e consolidare i risultati di trasformazione positivi».
La tecnologia, afferma il documento, è qui per fornire il suo aiuto. Le amministrazioni carcerarie dovrebbero «velocizzare la realizzazione della “smart prison”. Sfruttare i big data, l’Internet delle Cose, l’intelligenza artificiale e altre tecnologie moderne significa rendere più rapida la costruzione di “prigioni intelligenti” standardizzate, scientifiche e unificate, che detengano dati e informazioni completi e accurati, che siano dotate di applicazioni aziendali flessibili e note e che usino un sistema intelligente ed efficiente per l’analisi, la ricerca e l’allerta fin dall’insorgere dei problemi».