L’ordine è di eliminare le croci «a qualunque costo». In quattro mesi molte chiese protestanti controllate dallo Stato ne sono state private
di Lu An
Fra gennaio e aprile le croci sono state rimosse da almeno 250 sedi della Chiesa delle Tre Autonomie a Lu’an, Ma’anshan, Huaibei e in altre città della provincia orientale dell’Anhui. Un credente che risiede nella zona ha raccontato che in novembre e dicembre dell’anno scorso sono state eliminate le croci da 22 chiese delle Tre Autonomie a Bozhou, Huaibei e in altre due città.
«Tutti i simboli cristiani hanno dovuto essere rimossi come parte della campagna governativa di repressione», ha raccontato a Bitter Winter un impiegato statale della città di Ma’anshan.
La Gulou Church, nel centro della città di Fuyang, nella medesima provincia, è una Chiesa protestante, sotto il controllo dello Stato, con alle spalle una storia di 124 anni. Il 1° aprile, dieci funzionari provenienti dall’Ufficio per gli affari religiosi, dall’Ufficio per la sicurezza pubblica e da altri dipartimenti amministrativi si sono recati in chiesa per supervisionare i lavori di rimozione della croce. I funzionari sono stati bloccati da più di 100 fedeli della comunità, che per otto ore hanno tentato di evitare che la croce fosse distrutta. Dopo ore di pressioni sul direttore della Chiesa, alle 5 del mattino successivo essa è stata eliminata.
Uno dei fedeli della comunità ha raccontato a Bitter Winter che i funzionari locali hanno affermato che la campagna di rimozione delle croci veniva implementata in accordo alla politica nazionale, che impone di eliminare tutti i simboli cristiani, islamici, buddhisti e delle altre religioni. Tali ordinanze vengono passate a cascata da un livello amministrativo all’altro e alla fine sarà eliminata ogni croce presente nella provincia, ha aggiunto l’uomo.
«Noi appoggiamo lo Stato e osserviamo i suoi regolamenti», ha continuato il fedele. «Possiamo impostare un dialogo con l’amministrazione se essa ritiene che abbiamo compiuto qualcosa di sbagliato, ma non possono perseguitarci in questo modo. I funzionari non hanno esibito alcun documento, temendo che la gente li avrebbe coinvolti con qualcosa di scritto. Hanno comunicato gli ordini solo a voce e ci hanno costretti a obbedire».
In aprile, nella capitale, Hefei, l’amministrazione ha fatto rimuovere a forza le croci di due chiese protestanti con più di un secolo di vita.
Secondo quanto ha riferito un presbitero di una Chiesa delle Tre Autonomie della contea di Hanshan, a Ma’anshan, l’amministrazione cittadina al principio di quest’anno ha indetto due convegni per discutere gli ordini del governo centrale di rimuovere le croci sfruttando ogni genere di pretesto: perché troppo alte, troppo larghe, troppo diffuse o troppo appariscenti. L’amministrazione provinciale ha criticato pubblicamente le autorità cittadine per non averle eliminate abbastanza rapidamente.
A metà aprile i funzionari della sezione di contea del Dipartimento del lavoro del Fronte Unito e di altri enti governativi hanno rimosso le croci da 33 sedi della Chiesa delle Tre Autonomie della contea. Quando la croce della chiesa più grande della contea stava per essere eliminata, i fedeli hanno tentato di salvarla. La demolizione è continuata comunque come stabilito, poiché i funzionari del luogo temevano ripercussioni da parte delle autorità superiori in caso non avessero obbedito agli ordini.
«Il fatto che siano state abbattute tutte le croci della contea ci rende molto tristi, dal momento che si tratta del simbolo principale della nostra fede», ha aggiunto un presbitero della contea di Hanshan. «Però non osiamo disobbedire agli ordini del governo centrale: il pesce piccolo non può mangiare il pesce grande».
A Lu’an, una città con status di prefettura con una popolazione cristiana relativamente numerosa, nei primi quattro mesi dell’anno sono state eliminate le croci di 183 chiese. Il 14 marzo alcuni funzionari dell’amministrazione della contea cittadina di Huoqiu hanno dato ordine alla direttrice della Garden Church, una Chiesa delle Tre Autonomie, di rimuovere la croce, affermando che potesse cadere e ferire qualcuno. Inizialmente la direttrice si è rifiutata, ma i funzionari hanno minacciato di mandarla in prigione e di chiudere del tutto la chiesa.
Uno dei fedeli della comunità ha detto a Bitter Winter che i funzionari dell’amministrazione locale alla fine dell’anno scorso hanno dichiarato che, a causa dell’ostilità fra gli Stati Uniti d’America e la Cina, il governo teme che i cristiani, che in Cina stanno aumentando di numero, saranno «solidali con gli stranieri, contro lo Stato».
«Dal momento che le croci vengono eliminate ovunque nel Paese, chi rifiuta di collaborare sarà accusato di opposizione al Partito Comunista», ha aggiunto il cristiano. «Veniamo spinti a rinunciare alla nostra fede, ma saremo perseveranti».
Video: il 10 aprile, alcuni operai hanno rimosso la croce da una chiesa della contea di Shucheng, sotto l’amministrazione di Lu’an