Le autorità della regione autonoma dello Xinjiang hanno chiuso con la forza una Chiesa domestica cristiana. Alcuni dei responsabili e dei fedeli sono stati arrestati
In marzo, nella regione autonoma dello Xinjiang, agenti di polizia hanno fatto irruzione nella Rock Church dove 19 credenti stavano organizzando un incontro. Tutte le Bibbie, gli oggetti religiosi e le sedie sono stati sequestrati. Tre dirigenti della chiesa e quattro fedeli sono stati arrestati e incarcerati.
La polizia ha appreso che la cristiana Liu Jie (pseudonimo) era una ex collaboratrice della chiesa e così l’hanno convocata nel locale Ufficio di sicurezza pubblica per un interrogatorio. Liu Jie è stata costretta a firmare un documento in cui affermava di aver tentato di «radunare una folla disturbando l’ordine pubblico». Successivamente è stata rilasciata.
Tre giorni dopo, alle 10,30, Liu Jie ha notato che alcuni agenti di polizia la stavano sorvegliando mentre incontrava un altro collaboratore della chiesa. Il giorno seguente, sette o otto agenti di polizia armati hanno fatto irruzione nella sua abitazione e l’hanno portata in un centro di detenzione. Poco tempo dopo anche il collaboratore della chiesa che, tre giorni prima aveva incontrato, è stato arrestato.
La polizia ha definito Liu Jie «una criminale che mette in pericolo la sicurezza nazionale». La donna ha trascorso il periodo di detenzione costantemente ammanettata e incatenata, anche durante il sonno. Le catene di ferro ai suoi piedi erano molto pesanti e ogni volta che faceva un passo, provava un dolore tremendo.
All’inizio di aprile, Liu Jie è stata rilasciata su cauzione in attesa del processo. La polizia le ha intimato di presentarsi ogni giorno alle autorità della comunità locale tenendola sotto costante sorveglianza. Secondo una fonte informata, la polizia sta ancora raccogliendo prove rilevanti e Liu Jie potrebbe subire un’altra condanna.
Le autorità hanno chiuso la Rock Church e non è noto il destino degli altri fedeli e collaboratori arrestati.
Servizio di Li Zaili