Una fedele della Chiesa di Dio Onnipotente (CDO), un nuovo movimento religioso cinese di origine cristiana, era stata arrestata a causa della sua religione; alcuni giorni dopo, la sua famiglia è stata informata che si era uccisa.
Xie Xin (pseudonimo), residente nella provincia di Guizhou, è stata arrestata dalla polizia alla fine di marzo; il 1° aprile, intorno alle 23,00, la sua famiglia ha ricevuto una telefonata che informava che la donna era morta e che il suo corpo si trovava in uno stabilimento di pompe funebri nella città di Qingzhen, nella provincia di Guizhou.
Nelle prime ore del 2 aprile, oltre dieci familiari di Xie Xin si sono recati sul luogo, ma la polizia ha rifiutato di mostrare loro il corpo perché il personale delle pompe funebri non era in servizio. Alla famiglia è stato detto che Xie Xin si era suicidata in carcere: in particolare, dopo essere stata trasferita al dipartimento di polizia criminale, per poter fare una doccia Xie Xin aveva consegnato i vestiti a una guardia, chiedendole di uscire. Poi avrebbe chiuso la porta dall’interno. Quando la guardia è riuscita a sbloccare la porta, avrebbe scoperto che Xie Xin si era impiccata.
I parenti della donna hanno sollevato dubbi sulle modalità della morte: nessuno di loro credeva alla versione dell’“impiccagione”. La polizia non ha mai fornito una risposta diretta; ha anzi minacciato i familiari di complicità in ragione della fede della donna. Impauriti dalle persecuzioni, i parenti hanno smesso di discutere sopportando il dolore in silenzio. Messi sotto pressione delle autorità, hanno poi accettato di risolvere la questione in privato.
Secondo la CDO, in soli due anni – tra il 2011 e il 2013 – sono stati arrestati più di 300mila fedeli, di cui oltre 40mila sono stati sottoposti a torture. A partire dalla fine del 2017, oltre 30 fedeli sono morti in carcere, non per cause naturali.
Servizio di Bai Lin