Oltre a costituire una crisi sul fronte dei diritti umani, è anche causa di sfacelo per le famiglie
Sabit, un giovane studente uiguro, ha riferito a Bitter Winter di non avere notizie del padre da maggio. Nonostante non siano stati informati immediatamente, i suoi familiari hanno scoperto presto che la polizia aveva arrestato il padre di Sabit e quattro dei suoi zii, rinchiudendoli in un campo di “rieducazione”.
Il ragazzo ha fatto sapere che i cinque uomini erano quelli che, in massima parte, mantenevano la famiglia, aggiungendo: «Non c’è nessuno che lavora nei campi o bada alle pecore». Stando a quanto il ragazzo afferma, la maggior parte degli uomini del villaggio è stata arrestata e quasi 70 di loro rinchiusi nello stesso campo.
Nel frattempo, in marzo Ghërip è stato portato via da casa nella prefettura autonoma kazaka di Ili. La moglie riferisce che un rappresentante del comitato del partito locale si è presentato e ha chiesto all’uomo di seguirlo. Non ha più fatto ritorno dalla riunione, e due giorni dopo la stessa sorte è toccata ai due figli. I tre uiguri sono al momento detenuti in un campo di “rieducazione”, ma non si conosce il motivo.
La donna afferma: «Adesso ho più di sessant’anni e sto lottando contro la malattia cardiaca. Da quando mio marito e i miei figli sono stati arrestati, non riesco a prendere sonno. Non posso far a meno di preoccuparmi, non sapendo se sono vivi o morti».
Nella prefettura di Tacheng, Xinjiang, a settembre dell’anno scorso è stato portato via dai poliziotti della stazione locale Bai Wanliang, un imam di etnia Hui. La moglie è stata impegnata con il figlioletto di tre anni e, fino all’inizio dell’anno, ha goduto del sostegno dei parenti acquisiti, ma in aprile, anche due degli zii di Bai sono stati arrestati con il sospetto che «fossero a conoscenza di certe cose». Gli uomini non hanno ancora fatto ritorno, e questo rappresenta un considerevole peso emotivo ed economico per la famiglia, di cui fanno ancora parte gli anziani genitori di Bai.
(Tutti i nomi sono pseudonimi.)
Servizio di Li Zaili