Le Chiese domestiche vengono messe sotto pressione affinché cessino gli incontri e aderiscano alle chiese statali. Vietata ogni attività religiosa in altri luoghi o nelle abitazioni private
di Wang Yichi
Nella sola città di Zaozhuang sono stati soppressi più di dieci luoghi di culto
Tra settembre e dicembre a Zaozhuang, una prefettura nella provincia orientale dello Shandong, le sedi di almeno 15 Chiese domestiche carismatiche sono state colpite dalla persecuzione religiosa e le loro comunità sono ora disperse.
Una sala per riunioni nel distretto cittadino di Taierzhuang è stata soppressa all’inizio di novembre. Secondo un fedele della comunità, sei agenti di polizia hanno fatto irruzione nel locale e hanno distrutto i dipinti religiosi. I mobili e gli altri oggetti di valore di proprietà della chiesa sono stati caricati su un autocarro e portati altrove per essere bruciati.
L’amministrazione locale ha fatto chiudere una sala per riunioni nel borgo di Zhangfan, amministrato dal distretto Xuecheng di Zaozhuang. Gli agenti hanno minacciato di arrestare e di incarcerare i fedeli, oltre a infliggere loro multe fino a 50mila renminbi (circa 7mila dollari statunitensi) se avessero continuato a riunirsi.
Nella provincia dell’Henan numerosi luoghi di culto sono stati perquisiti e chiusi
Alla fine di ottobre i funzionari del distretto Weidong della città di Pingdingshan, nella provincia centrale dell’Henan, hanno fatto irruzione nei locali di una Chiesa domestica sfondandone la porta. Dopo aver confiscato i libri religiosi e altri oggetti hanno chiuso la sala per riunioni.
Secondo un testimone i funzionari hanno rimproverato il responsabile della chiesa dicendogli che è illegale tenere riunioni religiose in luoghi non approvati dallo Stato e che la «libertà religiosa può essere praticata solo con il permesso del governo». Per fare sì che le riunioni cessassero gli agenti hanno anche mostrato al responsabile un elenco di fedeli di una Chiesa domestica arrestati e delle multe loro inflitte.
Il 29 ottobre cinque poliziotti hanno fatto irruzione in una sala per riunioni di una Chiesa domestica nella contea di Lushan a Pingdingshan. Hanno rimproverato i presenti dicendo loro che «Gesù è un Dio dei Paesi occidentali» e che se proprio vogliono avere una fede religiosa, devono «credere in un dio cinese». Gli agenti dopo aver fotografato i 70 fedeli, hanno confiscato le copie della Bibbia e rimosso il crocefisso.
Il 21 maggio, grazie a una soffiata che segnalava la presenza di una Chiesa domestica nella contea, un funzionario dell’amministrazione locale ha scavalcato il muro di recinzione dell’abitazione e ha aperto la porta facendo entrare altri colleghi. I funzionari hanno fatto irruzione nell’edificio e hanno distrutto distici e immagini religiose. Copie della Bibbia, innari e altri oggetti di valore sono stati confiscati e il sito chiuso.
Il 15 settembre oltre 20 funzionari governativi hanno fatto irruzione e poi chiuso la sede di una Chiesa domestica nella città di Hebi, nell’Henan. Un fedele del posto ha spiegato a Bitter Winter che il luogo di culto era stato realizzato per i fedeli anziani che difficilmente possono recarsi nella più vicina Chiesa delle Tre Autonomie. Il fedele ha poi spiegato: «Molti hanno rischiato di cadere nel fiume lungo la strada. Questo semplice locale è stato costruito per la loro sicurezza e per praticità, ma ora che è stato chiuso dove andranno a pregare?».
Fedeli molestati per aver pregato nella casa di un uomo morente
La persecuzione di chi pratica la propria fede al di fuori dei luoghi di culto approvati dal governo sta raggiungendo livelli senza precedenti e anche le attività religiose svolte nelle abitazioni private sono considerate illegali. Persino pregare insieme a un correligionario sul suo letto di morte è vietato e perseguibile ai sensi di legge.
I fedeli di una Chiesa delle Tre Autonomie della città di Zhoukou nell’Henan avevano appreso che un settantenne che faceva parte della loro comunità era gravemente malato e si erano recati a casa sua per dimostrargli il loro sostegno e offrirgli aiuto. Così dal settembre 2018 in poi gli hanno spesso fatto visita per consolarlo e pregare insieme.
Quando i funzionari dell’amministrazione locale lo hanno scoperto hanno iniziato a molestare i fedeli, avvertendoli che «le riunioni religiose senza autorizzazione sono illegali». L’11 marzo 2019 una decina di funzionari hanno fatto irruzione nella casa dell’anziano. Nel soggiorno hanno trovato dipinti e libri religiosi che hanno portato fuori e bruciato. I funzionari hanno ordinato alla famiglia di sbarazzarsi anche degli altri oggetti religiosi rimasti a casa.
L’anziano malato osservava impotente e in lacrime dal suo letto i funzionari che distruggevano i simboli religiosi che gli erano tanto cari. L’uomo sopraffatto dal dolore ha smesso di mangiare ed è deceduto quattro giorni dopo.
Un fedele ha detto a Bitter Winter: «Ha creduto in Dio per tutta la vita e la chiesa avrebbe voluto celebrarne il funerale secondo le tradizioni cristiane, ma i funzionari del villaggio non lo hanno consentito. Alla fine la famiglia ha dovuto limitarsi a un rito funebre secolare».