Un rapporto reso noto dal movimento, bandito dal Partito, fornisce dettagli terribili sulla persecuzione in atto
Massimo Introvigne
In Cina la persecuzione contro il Falun Gong è iniziata nel 1999 ed è subito salita alla ribalta per l’estrema crudeltà che la contraddistingue. Nel corso degli ultimi vent’anni sono stati perseguitati fino a morirne più di 4mila persone che praticavano questa forma di spiritualità.
Mentre il PCC proclama che in numerose province il Falun Gong è stato quasi completamente estirpato e focalizza la persecuzione su altri gruppi proibiti, per esempio la Chiesa di Dio Onnipotente, contro ogni previsione i praticanti del Falun Gong continuano a sfidare il Partito. E continuano a morire.
Un rapporto diramato questa settimana dal Falun Gong afferma che nel 2019, in Cina, 96 persone che praticavano tale forma di spiritualità sono state perseguitate fino alla morte, portando così il bilancio totale delle vittime, a partire dal 1999, a 4.363 persone. I defunti avevano un’età compresa fra 28 e 87 anni; 53 di loro erano donne. 19 persone sono morte mentre si trovavano sotto la custodia della polizia, alcune poche ore dopo l’arresto.
Una donna di 41 anni, Li Yanjie, è deceduta il 7 dicembre 2019 mentre insieme al marito tentava di fuggire dalla finestra dal suo appartamento al sesto piano, in cui stava entrando la polizia. I due stavano usando una sorta di corda realizzata legando insieme lenzuola e tende, ma l’appiglio rudimentale si è strappato. Il marito è sopravvissuto alla caduta ed è scappato, ma la donna è morta.
Altre persone che praticavano il Falun Gong sono morte per sfinimento nelle proprie abitazioni, dopo anni di arresti, incarcerazioni, torture e aggressioni. La provincia che ha contato il maggior numero di vittime è stata lo Shandong (16 morti), seguita dallo Heilongjiang (11) e dal Liaoning (10).
Come accaduto in passato, in alcuni casi vi è il grave sospetto del traffico di organi umani. Nel 2019 il China Tribunal, tribunale indipendente con sede a Londra, ha dichiarato che il traffico di organi umani ai danni dei praticanti del Falun Gong e di altri prigionieri di coscienza è ancora in essere e che le affermazioni del PCC, in base alle quali tale pratica non sia mai esistita o sia stata interrotta, sono solo fake news.